Guerra di Intelligence: Macron, Mélenchon e il Caso Durov

Scopri come le decisioni di Macron, le tensioni con Mélenchon e le pressioni su Durov rivelano un gioco di potere tra Francia e le agenzie di intelligence occidentali. Un’indagine provocatoria e investigativa.


Le recenti azioni di Emmanuel Macron hanno fatto sorgere dubbi e speculazioni che vanno ben oltre la politica quotidiana. La decisione di rifiutare la nomina di Lucie Castets come Primo Ministro, nonostante la forte richiesta di Jean-Luc Mélenchon, e la crescente pressione su Pavel Durov, fondatore di Telegram, stanno sollevando domande inquietanti su chi realmente tira le fila del potere in Francia.

Macron, Mélenchon e il Lungo Braccio dell’Intelligence

2024 Intelligences occidentali dietro Macron?
Macron, Mélenchon e il Lungo Braccio dell’Intelligence

Di recente, Macron ha rifiutato di accettare Mélenchon come attore chiave nella formazione del nuovo governo, ignorando la proposta di nominare Lucie Castets come Primo Ministro. Questo gesto è stato percepito non solo come un attacco diretto a Mélenchon, ma anche come un atto di sfida verso un’ampia fetta dell’elettorato che ha sostenuto la coalizione di sinistra. Secondo alcuni analisti, questa decisione potrebbe essere stata influenzata da pressioni esterne, in particolare dalle agenzie di intelligence occidentali che temono un cambio di rotta politica in Francia, uno dei pilastri dell’Unione Europea.

Le implicazioni di politica interna sono evidenti: con Mélenchon neutralizzato, Macron consolida ulteriormente il suo potere, evitando potenziali scossoni politici che potrebbero derivare da una leadership più radicale. Questa mossa rafforza l’idea che Macron stia agendo non solo come leader politico, ma come garante di un ordine stabilito che deve essere preservato a tutti i costi, anche a rischio di ignorare le istanze democratiche espresse dalle urne.

I paralleli con il 2012 sono forti: il documento declassificato della CIA rivela un intenso monitoraggio delle elezioni francesi, con un focus sulla stabilità politica e sulla previsione delle mosse dei candidati. La CIA, come altre agenzie di intelligence occidentali, ha storicamente cercato di influenzare gli esiti elettorali in paesi chiave come la Francia per preservare gli equilibri geopolitici.

Oggi, con Mélenchon che rappresenta un’opposizione forte e decisa contro Macron, non è da escludere che ci siano forze esterne che vogliano limitare la sua influenza. Il rifiuto di nominare Castets potrebbe essere visto non solo come un atto di sfida interna, ma anche come una risposta a pressioni internazionali per mantenere un governo allineato con gli interessi occidentali.

Pavel Durov e Telegram: Una Minaccia al Controllo dell’Informazione?

2024 Intelligences occidentali dietro Macron? | Parigi: arrestato Pavel Durov ceo Telegram
2024 Intelligences occidentali dietro Macron? | Parigi: arrestato Pavel Durov ceo Telegram

Parallelamente, la figura di Pavel Durov e la sua piattaforma Telegram stanno affrontando una pressione crescente da parte delle autorità francesi e di altri governi occidentali. Telegram, noto per la sua crittografia avanzata e la resistenza alle richieste di censura, rappresenta una minaccia diretta al controllo statale dell’informazione. Le ultime notizie indicano che diverse nazioni, tra cui Russia, Iran, e persino alcuni stati membri dell’Unione Europea, si sono espresse a favore di Durov, criticando apertamente le azioni di Macron.

Le pressioni su Durov da parte delle autorità francesi riflettono un crescente timore per la capacità di Telegram di sfuggire al controllo statale. Questo scenario rievoca le tecniche di sorveglianza avanzate descritte nel documento della CIA del 2012, dove SIGINT e COMINT erano usate per monitorare e penetrare le comunicazioni riservate di figure politiche critiche. La possibilità che agenzie come la CIA, il MI6 e l’intelligence israeliana vedano in Telegram una minaccia alla loro capacità di influenzare le narrazioni pubbliche è alta. La piattaforma potrebbe essere percepita come un ostacolo a strategie di controllo dell’informazione che coinvolgono non solo la Francia, ma anche altri paesi occidentali.

Questa dinamica internazionale avvalora la teoria che dietro le pressioni su Durov vi siano forze più oscure, desiderose di limitare l’accesso a piattaforme che sfuggono al loro controllo. Il recente caso di Mark Zuckerberg, che ha dichiarato pubblicamente come il governo degli Stati Uniti abbia esercitato forti pressioni su Facebook per gestire le informazioni e i dati, offre un parallelo inquietante. Se Zuckerberg, a capo di una delle piattaforme più potenti al mondo, è stato costretto a cedere, cosa potrebbe accadere a Durov, il cui Telegram è diventato simbolo di libertà digitale?

2012 e 2024: Continuità di Sorveglianza e Controllo

Guardando indietro al 2012, quando la CIA monitorava attentamente le elezioni francesi, si nota un pattern di sorveglianza e controllo che sembra persistere oggi. Le decisioni di Macron e le pressioni su Durov non sono eventi isolati, ma potrebbero far parte di un disegno più ampio in cui le agenzie di intelligence cercano di mantenere un controllo rigido sulle dinamiche politiche francesi. Il filo conduttore è il desiderio di stabilità geopolitica, ma a quale costo?

Implicazioni per la Libertà di Espressione e la Democrazia

Ma la questione non si ferma qui. Alcune teorie indicano un possibile coinvolgimento del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, nella gestione e nella sorveglianza delle piattaforme Fintech e delle tecnologie emergenti. Il Mossad, in collaborazione con la CIA, potrebbe vedere in Telegram una piattaforma pericolosa che sfugge al controllo delle forze occidentali. Questo coinvolgimento potrebbe spiegare perché Durov sia sotto attacco non solo da parte delle autorità francesi, ma anche da parte di una rete più ampia di intelligence occidentale, che teme l’uso di queste piattaforme per finalità non allineate con gli interessi geopolitici di Israele e degli Stati Uniti.

Il Coinvolgimento nelle Fintech: Un Nuovo Campo di Battaglia
Le tecnologie finanziarie (Fintech) stanno diventando un campo di battaglia critico per le agenzie di intelligence. Con l’espansione dell’economia digitale e l’importanza crescente delle criptovalute, il controllo di queste piattaforme è diventato una priorità. Il Mossad, noto per le sue operazioni sofisticate e il suo ruolo nel proteggere gli interessi strategici di Israele, potrebbe collaborare strettamente con la CIA per monitorare e, se necessario, influenzare lo sviluppo e l’uso delle tecnologie Fintech.

L’interesse per le Fintech non è solo legato alla sicurezza finanziaria, ma anche alla capacità di influenzare e controllare i flussi di informazioni. Se Telegram e altre piattaforme simili fossero utilizzate per scopi che non allineano con gli interessi occidentali, le agenzie di intelligence potrebbero intervenire per neutralizzare queste minacce, utilizzando la sorveglianza e la pressione economica come strumenti principali.

Guerra di Intelligence e Implicazioni Globali

L’intervento del Mossad, in stretta collaborazione con la CIA, nel monitorare e influenzare le piattaforme digitali come Telegram, rappresenta un’estensione della guerra di intelligence che si sta giocando su scala globale. Le decisioni di Macron contro Mélenchon e Durov non sono eventi isolati, ma parti di un mosaico più ampio in cui le agenzie di intelligence cercano di mantenere un controllo rigido sulle informazioni e sulle tecnologie finanziarie che potrebbero sfuggire alla loro supervisione.

Guerra di Intelligence: Macron, Mélenchon e il Caso Durov
Mark Zuckerberg ha rivelato come il governo degli Stati Uniti abbia esercitato pressioni su Facebook per gestire i flussi di informazioni.

Le recenti dichiarazioni di Mark Zuckerberg, che ha rivelato come il governo degli Stati Uniti abbia esercitato pressioni su Facebook per gestire i flussi di informazioni, offrono un inquietante parallelo. Se Facebook, una delle più potenti piattaforme al mondo, è stato costretto a cedere, non sorprende che piattaforme come Telegram siano sotto attacco. Il controllo delle informazioni è diventato l’arma principale in una guerra sotterranea, in cui la libertà di espressione rischia di essere sacrificata sull’altare della sicurezza e della stabilità geopolitica.

 Un Futuro Oscuro per la Libertà di Espressione?

Le recenti decisioni di Macron e le pressioni su Durov rivelano un quadro inquietante in cui le agenzie di intelligence occidentali, incluso il Mossad, potrebbero giocare un ruolo cruciale nel controllare le informazioni e le tecnologie che sfuggono alla loro influenza. La Francia, un tempo baluardo di libertà e diritti civili, rischia di diventare un campo di battaglia per una guerra di intelligence che potrebbe avere ripercussioni su scala globale. Mentre i governi giustificano queste azioni in nome della stabilità, il vero prezzo potrebbe essere la nostra libertà.

 


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