16 Novembre 2024 03:22
Le autorità in Iran non hanno ascoltato gli avvertimenti della Comunità internazionale. Hanno quindi eseguito la condanna a morte ai danni di Majid Reza Rahnavard. L’esecuzione della pena è avvenuta nella città di Mashhad.
Le autorità dell’Iran hanno eseguito la seconda condanna a morte, in relazione al movimento di protesta in corso nel paese. Lo ha annunciato il sito “Mizan Online”.
L’esecuzione della pena ai danni di Majid Reza Rahnavard per l’omicidio di due membri delle forze di sicurezza dell’Iran.
La condanna a morte viene emessa contro Rahnward il 29 novembre in Iran, dopo aver ucciso due membri delle forze di polizia con un coltello. L’uomo ha ferito altri quattro agenti.
La televisione di stato ha trasmesso filmati che dovrebbero mostrare il condannato che accoltella a morte due uomini e poi scappa.
L’esecuzione di Majid Reza Rahnward è avvenuta mediante impiccagione pubblica nella città di Mashhad. E’ avvenuta meno di un mese dopo le accuse di aver ucciso due uomini della sicurezza. In una rapida esecuzione delle condanne a morte emesse contro i detenuti nelle manifestazioni che Teheran spera di reprimere.
Gli attivisti affermano che almeno 10 persone sono state condannate alla pena capitale in udienze a porte chiuse.
L’agenzia di stampa “Harana”, l’agenzia di stampa del gruppo di attivisti per i diritti umani in Iran, è intervenuta sulla vicenda. Ha precedentemente riferito che Rahnward non aveva avuto la possibilità di difendersi. L’uomo era stato condannato senza l’assistenza di un avvocato di sua scelta.
Secondo l’“Organizzazione iraniana per i diritti umani”, il numero dei condannati a morte tra i cittadini arrestati durante le proteste in Iran è di almeno 11 persone.
In precedenza, Javaid Rehman, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Iran, ha espresso preoccupazione per l’escalation della repressione dei manifestanti. La Repubblica islamica ha lanciato una “campagna” di condanne a morte contro i manifestanti.
Le organizzazioni per i diritti umani lanciano l’allarme: molti in Iran sono a rischio imminente di esecuzione. Questo a causa delle manifestazioni che scuotono il regime di Teheran.
Il direttore esecutivo del Centro per i diritti umani in Iran con sede a New York, Hadi Ghaemi, ha affermato che a meno che i governi stranieri non “aumentino in modo significativo” la pressione diplomatica ed economica sull’Iran, il mondo “darà il via libera a questo massacro”.