14 Dicembre 2024 00:37
Con una lettera il premier Netaniyahu annuncia al re Mohammed VI l’apertura di un consolato a Dakhla
Israele ha riconosciuto ufficialmente l’autorità del Marocco sul territorio del Sahara. Lo si apprende da una nota della casa reale di Rabat.
Il re del Marocco, Mohammed VI, ha ricevuto una lettera dal Primo Ministro dello Stato di Israele, Binyamin Netanyahu.
Con questa lettera, il Primo Ministro israeliano ha reso noto la decisione dello Stato di Israele di “riconoscere la sovranità del Marocco sul territorio del Sahara Occidentale”.
A questo proposito, il primo ministro israeliano ha indicato che questa posizione del suo Paese sarà “riflessa in tutti gli atti e documenti rilevanti del governo israeliano”.
Ha inoltre sottolineato che la decisione sarà “trasmessa alle Nazioni Unite, alle organizzazioni regionali e internazionali di cui Israele è membro, nonché a tutti i Paesi con i quali Israele intrattiene relazioni diplomatiche”.
Nella sua missiva al Sovrano del Marocco, il premier israeliano ha informato che Israele sta valutando positivamente “l’apertura di un Consolato nella città di Dakhla”, e ciò nell’ambito della concretizzazione di questa decisione di Stato”.
La decisione israeliana di riconoscere lo status marocchino del Sahara è una grande vittoria politica e diplomatica per il Regno. Consolida il sostegno internazionale all’integrità territoriale del paese. Inoltre, rafforza le dinamiche favorevoli create grazie alla visione di Mohammed VI manifestata negli ultimi anni.
Prima di Netaniyahu, già gli Stati Uniti avevano compiuto un passo analogo. Passo che ha portato sostegno all’autonomia del Sahara di oltre 15 paesi europei, tra cui Germania, Spagna, Svizzera, Austria.
Non è un caso inoltre che Israele voglia aprire un consolato a Dakhla. Si registra infatti l’apertura di 28 consolati dei paesi africani, arabi e latinoamericani nelle province sahariane.
Questa decisione faciliterà e incoraggerà gli investimenti israeliani e internazionali nelle province meridionali del Regno. Ciò avviene nonostante il re Mohammed VI abbia una posizione costante a favore dei legittimi diritti del popolo palestinese, che il Sovrano ha elevato al rango di causa nazionale.