22 Novembre 2024 13:01
Con una nota diffusa domenica sera, e ripresa dall’agenzia di stampa Saharawi, il Fronte Polisario rivendica la responsabilità dell’attacco avvenuto il 29 ottobre, all’una di notte, nella città del sud del Marocco di Es-Smara. Si ricorda che vi è stata una persona morta, un giovane marocchino residente in Francia, ma anche tre feriti. La Procura locale ha annunciato l’apertura di un’indagine.
L’agenzia di stampa considerata vicina al Polisario parla anche di altre operazioni militari che, secondo loro, avrebbero interessato Mahbes e Farsia. Viene menzionata anche l’espressione “pesanti perdite nelle trincee nemiche”, senza menzionare le vittime civili. Non viene fatto alcun riferimento all’indagine marocchina in corso.
Come riportato e spiegato in precedenza, l’attacco ha colpito quattro zone di impatto, in tre quartieri della città di Es-Smara. Secondo le prime foto pubblicate, ci sono tracce di schegge sui muri residenziali. La città di Es-Smara si trova a una quarantina di chilometri dalle mura di difesa del Marocco il che la colloca nel raggio d’azione di un certo tipo di armi utilizzate dal Polisario e coerente con i danni causati.
Una nuova era è iniziata nei campi di Tindouf, nel Sahara algerino. I suoi eroi sono gli abitanti del campo, dopo quasi mezzo secolo di attesa di un intervento della Comunità internazionale.
Ora hanno capito che devono contare su se stessi per porre fine alle loro sofferenze sul suolo algerino. Dopo lunghi anni di assedio, ingiustizia, uccisioni, furto di aiuti e fame della popolazione, senza il minimo intervento della Comunità internazionale. Dopo migliaia di lettere, denunce