16 Novembre 2024 18:34
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU non ha preso posizione per condannare le atrocità degli Houthi
Il rappresentante saudita al Consiglio di sicurezza dell’ONU, l’ambasciatore Abdulaziz Al-Wasel, ha parlato della crisi yemenita. Ha confermato che la classificazione della milizia Houthi come organizzazione terroristica è diventata una questione urgente.
Nel suo discorso del 16 gennaio davanti al Consiglio di sicurezza dell’ONU, il diplomatico ha parlato della situazione in Yemen. Ha affermato che il Regno non ha visto negli ultimi tempi alcun reale desiderio da parte degli Houthi di porre fine al conflitto e raggiungere una soluzione politica globale.
Al-Wasel ha anche invitato il Consiglio di sicurezza a “prendere misure più severe” contro gli Houthi. In particolare in caso di loro rifiuto di aderire al processo di pace. Ha aggiunto che il Consiglio dell’ONU non è riuscito a prendere posizione per condannare le atrocità degli Houthi.
Ha sottolineato che l’Arabia Saudita continua a sostenere gli sforzi internazionali per portare la pace nello Yemen. In conformità con le iniziative internazionali e regionali.
L’inviato dell’ONU in Yemen, Hans Grundberg, ha dichiarato di aver avuto discussioni “positive e costruttive” con il Consiglio presidenziale yemenita e il gruppo Houthi nei giorni scorsi in merito all’armistizio.
In un briefing al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sullo Yemen, l’inviato dell’ONU ha aggiunto di essere in costante contatto con le parti locali e internazionali per quanto riguarda gli sforzi di mediazione. Ha affermato di aver avuto “discussioni positive e costruttive con la leadership Houthi a Sana’a, rappresentata da Mahdi Al-Mashat.
Ha inoltre continuato:
“Ho anche avuto discussioni fruttuose con il presidente del Consiglio presidenziale, Rashad al-Alimi, nonché con i partner regionali e internazionali. Spero che possiamo basarci su queste discussioni per garantire che il 2023 offra un periodo più pacifico e futuro prospero per gli uomini e le donne dello Yemen”.
Il Paese è tornato, dalla fine dell’ultimo armistizio del 2 ottobre, al punto di partenza. A causa dell’intransigenza degli Houthi e del loro tentativo di imporre le loro condizioni. I ribelli hanno ostacolato gli sforzi internazionali per estendere il cessate il fuoco per il terzo tempo.
Il 2 agosto l’ONU hanno annunciato che le parti yemenite avevano concordato di estendere l’armistizio per altri due mesi, secondo le stesse condizioni, dal 2 agosto al 2 ottobre 2022.