16 Novembre 2024 02:49
Mi trovo a Santiago del Cile da 3 settimane nell’ambito della ricerca per il professor Foad Aodi che abbiamo chiamato “Progetto Cile”, inserito in un ampio programma di “Progetto Sudamerica” della durata di 4 anni, fino al 2025, avendo Santiago del Cile come base.
Nello scorso articolo, frutto dell’incontro alla Convención Constitucional (l’Assemblea Costituente) – dove si scrive una nuova costituzione – di Santiago del Cile con un Naturopata Mapuche, c’erano delle inesattezze figlie della mia scarsa conoscenza delle lingue.
Ho infatti un B1 in lingua inglese e un B1 in lingua spagnola. Da qui alla fine del processo costituente (il plebiscito è previsto il 4 settembre) conto di migliorare il mio livello di spagnolo.
Per precisare l’errore principale non è Loncon, l’ex presidente dell’Assemblea costituente fino a gennaio scorso, ma un’altra Mapuche in Assemblea a Santiago dal nome simile, Francisca Linconao, ad essere una “Machi”.
È grave ma non troppo, tenendo conto che altre informazioni come Mengele a Colonia Dignidad sotto Pinochet e ovviamente lo spazio segreto di Londres 38, sono reali.
Un’altra costituente Mapuche particolarmente attiva è Natividad Llanquileo Pilquiman, classe 1984. Una politica indigena di nuova generazione che sta facendo sentire forte la sua voce nell’Assemblea di Santiago del Cile. Il suo è uno degli scranni riservati ai popoli indigeni. Fortemente attiva sui temi della terra e del diritto all’acqua.
Il nome ce lo segnala Luisa Sepulveda, che incontro a casa sua assieme al suo compagno di etnia Mapuche. Luisa e il compagno sono due ex membri del Movimiento de Izquierda Revolucionaria, il MIR, attivi durante la dittatura di Pinochet nella Resistenza.
Oggi sono due attivisti ecologisti e, tra una insalata bio e uno sguardo a piante indigene, mi parlano del loro passato.
Compagni caduti. Documenti falsi. Un trasferimento in Argentina non sotto Pinochet, ma al principio della democrazia.
E una latitanza a casa della sorella del proprietario di uno dei giornali più conservatori del Paese che, stupefacente a credersi, era del MIR.
Nel MIR il Mapuche era riconosciuto come “contadino di bassa estrazione sociale”, ma non si parlava di autodeterminazione india.
In vista del plebiscito malgrado i forti diritti nella carta costituzionale che si sta scrivendo a Santiago del Cile, prevale da parte dei Mapuche nelle loro terre un certo disincanto.
Un conflitto come è risaputo è in corso nella regione della Araucanía. Sono in contatto con un giornalista sul posto a Temuco e presto vi fornirò informazioni.
Lorenzo Proia