cia ucraina

Non si ferma la solidarietà di Cia-Agricoltori Italiani a sostegno dei profughi dell’Ucraina. Gli agriturismi associati si preparano ad accogliere i profughi in arrivo in Italia, mettendo a disposizione camere e locali su tutto il territorio nazionale. Inoltre è partita la raccolta di beni umanitari.

Il primo furgone con pacchi alimentari è arrivato alla Basilica Minore di Santa Sofia a Roma, uno dei centri di preghiera per il popolo ucraino. Attualmente è diventato centro di raccolta e di smistamento degli aiuti per le zone al centro del conflitto e alle frontiere.

Sono tutti prodotti d’eccellenza Made in Italy, dalla pasta all’olio extravergine d’oliva, dai legumi alle conserve, dalla farina ai salumi sottovuoto, non deperibili. Provengono dalle imprese agricole del marketplace di Cia “Dal Campo alla Tavola” e dalle aziende che fanno agricoltura sociale con ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, l’Ong promossa dalla Confederazione.

“Nei prossimi giorni continueremo la raccolta di cibo per organizzare al più presto altri furgoni di aiuti di prima necessità diretti in Ucraina”. Spiega il presidente di Cia, Dino Scanavino.

“Segno dell’impegno di solidarietà degli agricoltori italiani di fronte a questa terribile emergenza umanitaria”. Contestualmente, aggiunge, “siamo pronti all’ospitalità nelle strutture agrituristiche, grazie alle nostre associazioni Turismo Verde e ASeS che hanno già avviato la macchina dell’accoglienza insieme alla Caritas Italiana. Ci sono 2 milioni di profughi ucraini e, secondo la quota fissata dal Bilancio Ue, il 13% arriverà nel nostro Paese. Siamo pronti a fare la nostra parte, in uno sforzo collettivo, per soccorrere e sostenere la popolazione in fuga da un conflitto senza precedenti”.

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