22 Novembre 2024 02:37
Funzionario yemenita: La diffusione delle mine Houthi nei terreni agricoli e nelle acque territoriali ha privato migliaia di agricoltori della possibilità di coltivare le loro terre
Sono oltre 10 mila i civili vittime delle mine piantate dai ribelli Houthi nello Yemen. Lo ha rivelato un funzionario yemenita all’emittente “al Arabiya”. Sono state documentate più di 10 mila vittime civili a causa delle mine piazzate dal gruppo Houthi in molti dei governatorati negli ultimi anni. Il direttore del Programma nazionale di azione contro le mine nello Yemen, generale di brigata Amin Al-Uqaili, lo ha denunciato. Parlando in un’intervista pubblicata dal Media Center for the Saudi Project to Clear Yemeni Territories of Mines (Masam), il funzionario yemenita ha spiegato: “Esiste una statistica registrata e comprovata che ha documentato più di 10 mila vittime civili per le mine piantate dal gruppo Houthi durante la sua espansione.”
Il gruppo ha espanso il suo potere nei governatorati del nord dello Yemen. A partire da Saada ad Amran e Sana’a, poi Taiz, Aden, Al-Bayda, Al-Dhalea, Al-Hudaydah, Abyan, Al-Jawf, Hajjah e persino Dhamar, Ibb e Raymah.
Ha aggiunto che il numero reale delle vittime è molto maggiore di quello documentato. Questo numero include solo coloro che hanno potuto essere raggiunti e registrati. Al-Aqili ha sottolineato che le mine hanno causato una catastrofe umanitaria enorme per i civili. Da un lato, i civili sono le vittime più numerose, e la loro diffusione nei terreni agricoli e nelle acque territoriali ha privato migliaia di agricoltori della possibilità di coltivare le loro terre e i pescatori della possibilità di pescare. Soprattutto perché la stragrande maggioranza degli yemeniti dipende dall’agricoltura e dalla pesca come fonte di reddito. Al-Aqili ha elogiato gli sforzi del progetto “Masam” nel liberare le terre yemenite dalle mine e proteggere i civili dal loro pericolo, che secondo lui “è stato in grado di ottenere grandi risultati salvando la vita di migliaia di civili e consentendo agli sfollati di tornare a casa”.