Yemen

Il capo ribelle dello Yemen, Hussein Abdullah Mastour Al-Shaabal (Abu Jihad), è stato ucciso durante i raid americani contro uno stabilimento di produzione e un centro di test per lo sviluppo di droni nell’area di Jurf Al-Sakhar appartenente alle Brigate Hezbollah irachene.

Un importante leader sul campo del gruppo Houthi dello Yemen, con il grado di generale di brigata, è stato ucciso nei raid americani condotti nei giorni scorsi contro un impianto di produzione e un centro di test per lo sviluppo di droni nella zona di Jurf al-Sakhar, appartenente alle Brigate irachene Hezbollah.

Leader e attivisti Houthi hanno annunciato sulla piattaforma “X” l’uccisione del leader Hussein Abdullah Mastur Al-Shaabal (Abu Jihad), originario della zona di Maran nel distretto di Haydan nel governatorato di Saada, roccaforte dei ribelli Houthi.

Questi post pubblicano foto del leader Houthi senza menzionare la data o il luogo della sua morte, mentre il giornalista vicino al comandnate Houthi e sottosegretario al Ministero della Gioventù e dello Sport nel governo del gruppo, Osama Sari, ha affermato che “Abu Jihad” è stato ucciso “qualche giorno fa”. Il gruppo Ansar Allah invece non ha annunciato la morte del suo ufficiale.

L’agenzia iraniana “Tasnim” ha confermato l’uccisione del leader Houthi dello Yemen, Hussein Abdullah Mastour Al-Shaabal, in seguito ad un raid Usa contro il quartier generale degli Hezbollah iracheni a sud della capitale Baghdad, senza fornire ulteriori informazioni.

Secondo alcune fonti giornalistiche, “il leader Houthi è stato ucciso la notte dell’uccisione di uno dei più importanti comandanti militari degli Hezbollah libanesi (Fouad Shukr), durante la quale un impianto di produzione militare a Jurf al-Sakhar, in Iraq, appartenente alla milizia irachena Hezbollah, che da giugno coordina le sue operazioni con gli Houthi, è stato bombardato in passato”.

Commentando ciò, il ministro yemenita dell’Informazione, Muammar Al-Eryani, ha considerato l’ammissione da parte dei miliziani Houthi dell’uccisione del leader Al-Sha’bal, “mette in luce la relazione sospetta tra le due entità terroristiche e il loro movimento come strumenti per attuare le politiche distruttive del regime iraniano”.

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