Yemen

Un tribunale dei ribelli yemenita condanna l’attivista per i diritti umani Fatima Al-Arouli

Il gruppo ribelle Houthi dello Yemen ha condannato a morte l’attivista yemenita Fatima Al-Arouli. La donna era stata rapita il 14 agosto 2022, nella zona di Al-Hawban, a est della città di Taiz, mentre era diretta nella città di Aden.

Un tribunale di Sana’a, controllato dal gruppo filo iraniano, ha emesso la condanna dell’attivista. L’agenzia di stampa yemenita “Saba”, controllata dagli Houthi, non ha menzionato la data specifica dell’emissione della sentenza contro Al-Arouli. Ha detto che il gruppo la accusa di essere una spia della Coalizione araba a guida saudita.

La giovane donna si trova in una prigione segreta a Sana’a.

Lo scorso agosto, le autorità giudiziarie Houthi hanno rinviato a giudizio Al-Arouli, un anno dopo il suo arresto. E’ stata portata a processo davanti al tribunale penale specializzato.

Il gruppo Houthi ha rivolto la stessa accusa contro numerosi leader politici, giornalisti, giuristi e cittadini. Questo al fine di emettere sentenze giudiziarie ingiuste contro di loro, fino alla pena di morte.

Il rapimento e il processo dell’attivista Al-Arouli, ex capo dell’ufficio yemenita dell’Unione dirigente delle donne arabe della Lega araba e attivista nel campo della promozione dei diritti delle donne, ha suscitato critiche diffuse.

Amnesty International ha dichiarato lo scorso settembre:

“L’ingiusto processo di Fatima Al-Arouli davanti al Tribunale penale con sede a Sana’a – un tribunale specializzato in crimini legati alla sicurezza – dimostra l’assoluto disprezzo degli Houthi per gli standard internazionali per processi equi”.

Ha aggiunto: “Il caso di Al-Arouli costituisce un altro duro esempio di come gli Houthi stiano sfruttando il Tribunale penale come strumento di repressione in una presa in giro della giustizia”.

Dal 2015, Amnesty International ha documentato i casi di oltre 60 persone portati davanti al tribunale penale di Sana’a. Tra loro giornalisti, difensori dei diritti umani, oppositori politici e individui appartenenti a minoranze religiose. Tutti sottoposti a processi ingiusti su basi false o inventate e accusati di spionaggio.

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