Yemen

Nonostante siano in corso i negoziati di Ginevra per lo scambio di prigionieri

La corte d’appello sotto il controllo degli Houthi, specializzata in casi di sicurezza dello stato a Sana’a, continua a processare i giornalisti. Lo fanno con accuse che le organizzazioni per i diritti umani hanno descritto come “fabbricate”.

Una corte d’appello sotto il controllo degli Houthi prosegue il processo di 4 giornalisti, che affrontano le prime condanne a morte. Questo nonostante siano in corso i negoziati tra il governo yemenita e il gruppo Houthi a Ginevra.

Un membro del Comitato di difesa dei giornalisti, l’avvocato Abdul Majeed Sabra, ha lanciato l’allarme. Ha affermato che la Divisione penale specializzata ha tenuto una sessione per esaminare il caso dei giornalisti Abdul Khaleq Omran, Tawfiq Al Mansouri, Harith Hamid e Akram Al Waleedi. Si tratta di tre cronisti inizialmente condannati a morte.

Ha confermato che il tribunale ha rifiutato persino di presentare un verbale della seduta. Non ha nemmeno risposto al comitato dei prigionieri Houthi che indaga sulla sorte dei quattro giornalisti.

A questi ultimi è stato vietato di contattare i loro parenti sin dall’inizio dello scorso agosto.

La comunità internazionale sta esercitando forti pressioni sulla milizia Houthi affinché rilasci i giornalisti. In particolare con l’inizio di un nuovo round di negoziati sullo scambio di prigionieri tra la milizia e il governo riconosciuto a livello internazionale. Round che si svolge a Ginevra, in Svizzera, sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Il Sindacato dei giornalisti yemeniti e le organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani hanno ripetutamente lanciato appelli. Hanno chiesto il rilascio immediato e incondizionato dei quattro giornalisti che si trovano nelle carceri Houthi da più di otto anni.

Il gruppo Houthi insiste ancora nell’escludere i giornalisti detenuti dalle discussioni in corso in Svizzera per lo scambio di prigionieri, detenuti e rapiti.

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