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Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, denuncia nuove attività repressive ai danni degli operatori dei media

Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha denunciato nuove attività di repressione ai danni dei giornalisti in Yemen da parte dei ribelli.

Infatti, la milizia Houthi sta intensificando la sua campagna per arrestare e perseguire professionisti dei media e giornalisti nel paese.

Inoltre, lo ha spiegato sul suo account Twitter. L’arresto e il perseguimento di professionisti dei media e giornalisti da parte degli Houthi conferma lo stato di “isteria” che ha attanagliato i loro leader. Questo dopo che si sono alzate le voci che chiedevano una rivolta “popolare” contro la milizia.

Il ministro yemenita ha invitato la comunità internazionale ad intervenire. In particolare alle Nazioni Unite, agli inviati internazionali e alle organizzazioni e gli organismi per i diritti umani a condannare queste pratiche. Ad esercitare “una pressione reale” sui leader del gruppo per costringerli a rilasciare tutti i professionisti dei media e i giornalisti detenuti.

Le famiglie di 4 giornalisti yemeniti rapiti dalla milizia Houthi, quasi sette anni fa, hanno presentato nuove denunce. Hanno confermato che i loro cari erano stati torturati da un importante leader della milizia all’interno della prigione del Central Security Camp di Sana’a.

Le famiglie dei quattro giornalisti che stanno affrontando condanne a morte ingiuste hanno presentato nuove denunce. Hanno affermato che il funzionario dell’archivio dei prigionieri dell’autorità della milizia Houthi, Abdul Qadir al-Murtada, ha aggredito il giornalista rapito Tawfiq al-Mansouri. Lo ha colpito alla testa fino fratturargli il cranio.

I media arabi e diverse fonti locali hanno denunciato il rapimento di un noto youtuber e attivista sui social che operava nella capitale dello Yemen, Sana’a. Una forza appartenente al servizio di intelligence Houthi ha rapito l’attivista e giornalista Ahmed Hajar. L’uomo è stato prelevato da Al-Zubairi Street per essere portato in una destinazione sconosciuta.

I militanti Houthi hanno inoltre cercato di cancellare ogni traccia dell’arresto. Hanno fatto irruzione nei negozi che si trovano nella via dove è avvenuto il rapimento, nella capitale dello Yemen. Hanno così sequestrato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza.

 

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