22 Novembre 2024 02:36
Dopo aver chiuso la sua stazione radio, una banda Houthi picchia il giornalista Majali Al-Samadi per farlo tacere
Il giornalista dello Yemen, Majali Al-Samadi, è stato duramente picchiato davanti alla sua casa nella capitale Sana’a la sera del 24 agosto. Il cronista è stato aggredito da una banda affiliata alla milizia Houthi. Questo a causa delle sue aspre critiche nei confronti dei ribelli. Ciò è avvenuto più di un anno dopo la loro chiusura della sua stazione radio privata.
Il giornalista Magali ha affermato che una banda armata lo ha attaccato mentre lasciava la sua casa a Sana’a. La capitale dello Yemen è sotto il controllo della milizia Houthi. Ciò è avvenuto alla luce di quanto pubblicato sui social media.
Nei tweet sulla sua pagina sul sito “X”, Al-Samadi ha spiegato che una banda di cinque persone lo ha picchiato. Ha anche minacciato di fare altre se non avesse smesso di scrivere.
Ha accusato il gruppo Houthi di essere dietro l’attacco
“I ribelli non solo hanno saccheggiato la mia radio, ma stasera hanno colpito il mio volto. Sono un cittadino disarmato. Ciò è avvenuto davanti agli occhi della gente e in strada”.
Al-Samadi critica aspramente sui social media la milizia Houthi, l’autorità de facto a Sana’a, dove risiede.
Ciò avviene in un contesto in cui la milizia si rifiuta di pagare gli stipendi ai dipendenti nelle sue aree. Tenta di evadere i suoi obblighi nonostante le ingenti tasse che riceve e le entrate che sequestra.
Nel luglio 2022, la milizia Houthi ha preso d’assalto la stazione radio Voice of Yemen, di proprietà e gestita da Al-Samadi, prima di confiscarne l’attrezzatura.
Non è stata rispettata la decisione giudiziaria di restituire la stazione radio ad Al-Samadi e di condannarne l’assalto illegale e la confisca. Il Ministro dell’Informazione del governo Houthi non riconosciuto a livello internazionale si rifiuta ancora di attuare gli ordini giudiziari emessi dalla magistratura fedele al suo gruppo.