24 Novembre 2024 00:23
Il sindacato degli insegnanti yemeniti ha descritto il rapimento come un atto disumano
La milizia Houthi dello Yemen ha rapito il capo del sindacato degli insegnanti yemeniti, Abu Zaid al-Kumaim. Ciò è avvenuto dopo aver fatto irruzione nella sua casa a Sana’a e aver terrorizzato donne e bambini. Questo perché ha fondato il sindacato e avviato una vertenza per chiedere il pagamento degli stipendi degli insegnanti nelle zone sotto il suo controllo, sospeso da 7 anni.
Il Sindacato degli insegnanti yemeniti ha descritto il rapimento del gruppo Houthi di Al-Kumaim come un atto disumano.
In una dichiarazione rilasciata alla stampa, ha spiegato che Al-Kumaim ha esercitato il suo diritto costituzionale e legale chiedendo che gli Houthi “paghino gli stipendi degli insegnanti da loro rapiti”.
Il sindacato ha chiesto il rilascio immediato di Al-Kumaim e di tutti i sindacalisti ed educatori rapiti nelle carceri Houthi.
Il Sindacato degli insegnanti yemeniti ha rinnovato la sua richiesta di pagare gli stipendi di insegnanti ed educatori con effetto retroattivo a partire dalla data in cui sono stati sospesi.
A sua volta, il ministro dell’Informazione dello Yemen, Muammar Al-Eryani, ha condannato il rapimento. Ha spiegato che la milizia Houthi, invece di rispondere alle richieste degli insegnanti e di altri dipendenti statali nelle aree forzatamente sotto il suo controllo, ha assegnato le entrate statali saccheggiate ai suoi uomini. Le entrate che sono stimate nel periodo 2022-2023 a (quattro trilioni e 620 miliardi di riyal) dei diversi settori produttivi del paese (tasse, dogane, zakat, fondi di dotazione, petrolio e gas e comunicazioni). Dovevano servire a pagare regolarmente gli stipendi dei dipendenti pubblici.
Il ministro yemenita dell’Informazione ha invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite e l’inviato dell’ONU a condannare in modo chiaro e franco questo crimine. A esercitare una reale pressione sulla milizia Houthi affinché rilasci immediatamente il sindacalista. Ha chiesto inoltre di fermare le politiche di impoverimento sistematico e di fame contro il personale educativo, e il saccheggio organizzato delle entrate statali.