Yemen

Il cacciatorpediniere lanciamissili USS Thomas Hudner ha abbattuto diversi droni d’attacco unidirezionali lanciati dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen

Una nave da guerra americana che pattugliava il Mar Rosso ha intercettato il 23 novembre diversi droni lanciati dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen. Lo ha detto il Comando Centrale degli Stati Uniti.

“La mattina (ora dello Yemen) del 23 novembre, la USS Thomas Hudner (DDG 116) ha abbattuto diversi droni d’attacco unidirezionali lanciati dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen”. Lo ha detto il CENTCOM sulla piattaforma X.

“La nave e l’equipaggio non hanno subito danni o lesioni”, ha aggiunto.

I ribelli Houthi dello Yemen, finanziati dall’Iran, hanno dichiarato di far parte di un “asse di resistenza” formato da gruppi legati a Teheran che operano in rappresaglia contro la guerra di Israele con Hamas.

Il conflitto ha sollevato lo spettro di una più ampia conflagrazione in Medio Oriente, con scontri a fuoco quasi quotidiani anche alla frontiera tra Libano e Israele.

Gli Houthi nello Yemen hanno lanciato una serie di droni e missili verso Israele dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre.

Il 22 novembre Israele ha dichiarato di aver intercettato un “missile da crociera” diretto al sud del paese, un colpo rivendicato dai ribelli Houthi.

“Le nostre forze hanno lanciato missili contro diversi obiettivi militari” nel sud di Israele”. Lo ha scritto sulla piattaforma X Yahia Saree, portavoce dell’ala armata degli Houthi.

“Continueremo a portare avanti le operazioni militari finché non cesserà l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania”, ha aggiunto.

Gli Houthi hanno anche minacciato di prendere di mira le navi israeliane. Domenica hanno dichiarato di aver sequestrato la Galaxy Leader, una nave mercantile collegata a Israele e il suo 25 equipaggio internazionale, all’ingresso del Mar Rosso.

L’esercito israeliano ha affermato che il sequestro è stato un “incidente molto grave di conseguenze globali” e un funzionario militare statunitense ha affermato che si tratta di “una flagrante violazione del diritto internazionale”.

Il 22 novembre Israele e Hamas hanno dichiarato di aver concordato un cessate il fuoco di quattro giorni durante i quali avrà luogo lo scambio di ostaggi e prigionieri.

 

 

 

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