Yemen

Durante il pascolo del bestiame nell’area di Amriya del distretto di Harib

Una madre e suo figlio sono stati uccisi, a seguito dell’esplosione di una mina Houthi, nel Governatorato di Marib, nel nord-est dello Yemen. Questo è l’ultimo dei crimini contro le mine della milizia, che continuano a mietere vittime civili. Dopo aver trasformato il paese nel più grande campo minato nel mondo, secondo i rapporti sui diritti umani.

L’Osservatorio yemenita sulle mine antiuomo ha reso noto che una donna e suo figlio sono stati uccisi. Questo a causa dell’esplosione. E questo mentre stavano pascolando il bestiame nell’area di Amriya, nel distretto di Harib del governatorato di Marib.

L’osservatore indipendente sui diritti umani ha affermato che il distretto Hareeb è uno dei distretti più inquinati di Marib. E’ contaminato da mine piantate dagli Houthi, ordigni esplosivi e residuati bellici.

Secondo il Civilian Impact Monitoring Project, le mine antiuomo e gli ordigni inesplosi piazzati dagli Houthi hanno causato più di 9.000 vittime civili dall’inizio del conflitto.

La milizia Houthi, il braccio armato dell’Iran nello Yemen, è l’unica parte in guerra che piazza mine e ordigni esplosivi di vari tipi e dimensioni. Lo Yemen è stato testimone della più grande operazione di posa di mine dai tempi del fine della seconda guerra mondiale.

I rapporti sui diritti umani indicano che la milizia Houthi ha piazzato più di due milioni di mine, uccidendo e ferendo più di 20.000 civili.

Le indagini del Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sullo Yemen hanno rivelato le 7 fonti di reddito degli Houthi. Attraverso le quali la milizia ha ottenuto fondi illegalmente e illegalmente durante il 2022 per finanziare gli sforzi bellici nello Yemen.

Il rapporto annuale del comitato è stato presentato la scorsa settimana al Consiglio di sicurezza. Afferma che le indagini del team nel corso del 2022 hanno concluso che gli Houthi erano dipendenti da sette fonti di finanziamento: dazi doganali e altre tasse; entrate non fiscali e zakat; confisca di terreni e altri beni; raccolte di denaro dalle operazioni di carburante del mercato nero; tasse illegali derivate da importazioni di carburante, commercio interno e altre attività commerciali; confisca di depositi bancari e finanziamenti da fonti estere.

Condividi sui social