Yemen

L’esperto educativo dello Yemen, Mujib Al-Mikhlafi, è stato arrestato nell’ottobre 2023, è scomparso con la forza per 21 giorni e tenuto in isolamento per più di un mese nel centro di detenzione del Servizio di sicurezza e intelligence gestito dagli Houthi a Sana’a, dove si trova tuttora

La Ong, Amnesty International, ha chiesto al gruppo Houthi dello Yemen di rilasciare immediatamente l’esperto educativo Mujib Al-Mikhlafi, che è detenuto “arbitrariamente” nelle sue prigioni da circa sette mesi.

L’organizzazione ha affermato, in un comunicato stampa, che il gruppo Houthi deve rilasciare l’esperto educativo Al-Mikhlafi.

La dichiarazione aggiunge che Al-Mekhlafi è un esperto educativo e formatore yemenita nel campo dell’educazione ai diritti umani e della costruzione della pace. È detenuto senza accusa ed è stato privato del diritto di chiedere l’assistenza di un avvocato.

Amnesty International ha riferito che Al-Mikhlafi “è stato fatto sparire con la forza per 21 giorni ed è stato tenuto in isolamento per più di un mese nel centro di detenzione del Servizio di sicurezza e intelligence gestito dagli Houthi a Sana’a, dove si trova tuttora”.

Un certo numero di attivisti e attivisti per i diritti umani hanno rinnovato le loro richieste di conoscere la sorte dell’educatore Al-Mikhlafi detenuto dal gruppo Houthi, che ha affermato di essere “esposto quotidianamente alla tortura durante la sua detenzione”.

Hanno chiesto un intervento urgente per salvarlo nel timore che subisse la stessa sorte del collega Sabri Al-Hakimi, morto nella stessa prigione “sotto tortura” il 25 aprile scorso.

Uomini armati affiliati al gruppo Houthi dello Yemen avevano rapito Sabri Al-Hakimi, direttore del dipartimento di formazione presso il Ministero dell’Istruzione a Sana’a, e il suo collega Mujib Al-Mikhlafi, all’inizio dello scorso ottobre, mentre erano in viaggio per Dhamar per lavorare come formatori. I due educatosi sono stati messi in prigione senza alcuna accusa e senza nemmeno dover affrontare le ragioni del loro arresto e impedendo loro di avere qualsiasi contatto con il mondo esterno alla prigione.

Il gruppo ha anche fatto seguito ad un’irruzione nelle case di Al-Hakimi e Al-Mikhlafi, durante la quale hanno confiscato computer, telefoni e alcuni libri e pubblicazioni educative.

Fonti per i diritti umani confermano che le vere ragioni dietro il rapimento dei due esperti educativi, Al-Hakimi e Al-Mikhlafi, risiedono nel loro rifiuto delle misure recentemente adottate dal gruppo Houthi per modificare i programmi educativi, soprattutto nelle prime classi, che perpetuano il settarismo e la divisione sociale.

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