13 Novembre 2024 01:54
Verso una soluzione la vicenda della nave container ferma dal 2015 al largo di Ras Issa con un carico di greggio che rischia di finire in mare
Le Nazioni Unite hanno annunciato, giovedì sera 9 marzo, di aver firmato un accordo per l’acquisto di una petroliera. Sarà utilizzate per immagazzinare il petrolio rimasto nella fatiscente petroliera Safer. Si tratta della nave ancorata al largo del porto di Ras Issa, sulla costa occidentale dello Yemen.
Le Nazioni Unite hanno dichiarato in un comunicato stampa che il Programma di sviluppo (UNDP) ha firmato un accordo. Prevede l’acquisto della nave con la società Euronav, che opera nel settore del trasporto marittimo e dello stoccaggio del greggio.
“La nave sostitutiva è ora in bacino di carenaggio per aggiustamenti e manutenzione regolare prima di salpare (verso lo Yemen occidentale). Andrà verso la petroliera Safer, ancorata a circa nove chilometri da Ras Issa nello Yemen”.
E’ possibile che la nave sostitutiva arrivi all’inizio di maggio per iniziare il processo di carico.
Questo passo fa parte del processo coordinato dalle Nazioni Unite per evitare una catastrofica fuoriuscita di petrolio. Cosa che minaccia una crisi umanitaria e ambientale.
Le Nazioni Unite hanno confermato che c’è ancora un urgente bisogno di finanziamenti. Per completare la rimozione sicura del petrolio dalla petroliera Safer.
La dichiarazione indica che il “programma di sviluppo” effettuerà un’operazione ad alto rischio nell’ambito di un’iniziativa coordinata dalle Nazioni Unite. Ha stipulato un contratto con una società di salvataggio marittimo denominata SMIT per rimuovere in sicurezza il petrolio e preparare la petroliera per il traino a un cantiere di recupero verde.
La dichiarazione riporta le parole del direttore del programma Achim Steiner:
“L’acquisto della nave segna l’inizio della fase operativa del piano coordinato dalle Nazioni Unite per rimuovere in sicurezza il petrolio dal Safer. Questo per evitare i rischi di un danno ambientale e umanitario su larga scala”.
La petroliera Safer è una petroliera gigante e fatiscente, che rischia di crollare o esplodere in qualsiasi momento. La petroliera trasporta una quantità di petrolio quattro volte superiore a quella versata dalla petroliera Exxon Valdez in Alaska più di trent’anni fa. Potrebbe diventare la quinta più grande perdita di petrolio nella storia.
La fuoriuscita di petrolio dalla Safer distruggerebbe le barriere coralline, le mangrovie costiere e altra vita marina nel Mar Rosso. Milioni di persone saranno esposte all’inquinamento atmosferico. Anche l’impatto dello sversamento sulle comunità costiere sarebbe devastante. Centinaia di migliaia di pescatori perderanno i propri mezzi di sussistenza dall’oggi al domani.
Ci vorrebbero più di 25 anni per recuperare gli stock ittici. I costi per ripulire la fuoriuscita di petrolio, nel caso in cui si verificasse, sono stimati sui 20 miliardi di dollari.
Le Nazioni Unite hanno rinviato più di una volta la visita del proprio team di esperti sul posto. Dopo che gli Houthi hanno rinnegato i loro impegni di consentire al team di svuotare il serbatoio galleggiante. Il governo yemenita accusa la milizia Houthi di usare il serbatoio come una carta di “ricatto politico”.
La Safer è una petroliera logora che trasporta 1,1 milioni di barili di petrolio (più di 140.000 tonnellate). E’ ancorata a 6 miglia dalla costa yemenita. Un’esplosione o una fuoriuscita dalla petroliera Safer può causare uno gravi disastri di fuoriuscita di petrolio nel mondo.