18 Novembre 2024 06:21
I miliziani chiedono di essere scagionati dall’omicidio di Al-Mukhal minacciando di rimuovere la salma dalla tomba
La milizia Houthi ha esercitato pressioni sulla famiglia dell’attivista Al-Mukhal in Yemen. Ha chiesto loro di registrare un video in cui negava qualsiasi legame della milizia con la sua uccisione.
Fonti delle organizzazioni per i diritti umani nel governatorato di Ibb, nello Yemen centrale, hanno riferito l’accaduto. Hanno denunciato che la milizia Houthi sta esercitando forti pressioni sulla famiglia dell’attivista Hamdi al-Khawlani, il cui soprannome era “Al-Mukhal”. Si tratta del giovane ucciso nelle carceri della milizia il 19 marzo. Vorrebbero essere discolpati per la sua morte con un messaggio della famiglia della vittima.
La milizia Houthi ha esercitato pressioni sulla famiglia di Al-Mukhal. Ha chiesto che registrassero un video per negare qualsiasi connessione tra la milizia e la sua morte.
L’attivista Ibrahim Esqin ha spiegato che i miliziani hanno minacciato la famiglia di rimuovere il corpo dalla tomba. Intendono rimetterlo nella cella frigo se non avessero esaudito le loro richieste.
Il fratello di Al-Mukhal, Muhammad, e sua madre sono stati oggetto di minacce. Sono stati costretti a registrare un video in cui hanno rilasciato dichiarazioni sotto minaccia. Questo per assolvere la milizia dal crimine. In modo da fermare le manifestazioni che chiedono la cacciata degli Houthi dalla città di Ibb.
Il 19 di questo mese, la milizia Houthi ha ucciso l’attivista Al-Mukhahl. Lo ha fatto all’interno del dipartimento di sicurezza, sullo sfondo delle sue critiche nei video della milizia.
Migliaia di persone della provincia di Ibb hanno partecipato ai funerali dell’attivista. Hanno scandito slogan contro la milizia Houthi, accusata di averlo ucciso all’interno della prigione.
Dopo la manifestazione, i miliziani hanno lanciato una campagna di arresti tra i partecipanti al funerale. Hanno assediato anche i quartieri della Città Vecchia (che è anche città natale di al-Mukhal) con decine di militari. Da allora continuano le campagne di arresti e repressione contro gli abitanti della città.