15 Novembre 2024 23:27
Il direttore di un’organizzazione della società civile vittima di un agguato a Sana’a
Sana’a e il resto delle aree sotto il controllo della milizia Houthi, braccio dell’Iran nello Yemen, vivono in un terribile caos di sicurezza, a causa della diffusione di bande che compiono rapine e saccheggio. La maggior parte di queste bande quali sono legate a importanti Houthi capi.
La città di Sana’a ha registrato un nuovo crimine, contro un importante funzionario di una delle organizzazioni civili operanti nella capitale dello Yemen. E’ caduto in un’imboscata ed è stato ucciso un importante attivista nel momento in cui ha attraversato una delle strade principali.
Il direttore della “Sajaya Yemen Organization for Development”, l’attivista per i diritti umani, Ammar Abdo Obaid Al-Aghbari, è finito in un agguato. Lo riferiscono fonti locali. L’uomo è caduto per mano di una banda armata Houthi, mentre attraversava Haddah Street, una delle strade più importanti di Sana’a.
Al-Aghbari ha intuito che era ln pericolo nel momento in cui la banda armata ha cercato di fermare la sua auto. Per questo ha cercato di fuggire ma gli uomini armati fedeli agli Houthi gli hanno sparato. L’attivista è rimasto ferito ed è morto in ospedale dopo il ricovero.
Le fonti affermano che i parenti dell’attivista Al-Aghbry hanno informato dell’accaduto i servizi di sicurezza di Sana’a. Questi ultimi però non hanno mosso un dito contro gli autori e la banda che ha compiuto l’assassinio. A riferirlo è il quotidiano “Newsyemen“.
L’incidente arriva pochi giorni dopo che una banda armata Houthi ha assassinato un attivista civile e saccheggiato la sua auto a Bilad al-Rus, a sud di Sana’a. Questo perché aveva pubblicato dei post sulle sue pagine sui social media.
Uomini armati della milizia Houthi hanno invece dato fuoco a un’auto appartenente ad un attivista per i diritti umani, Mursal al-Shabibi, nel governatorato di Ibb, nello Yemen centrale. La vettura era parcheggiata vicino alla sua abitazione in un quartiere della città, centro dell’omonimo governatorato.
Negli ultimi mesi, il governatorato di Ibb ha assistito all’accusa e all’arresto di numerosi attivisti per i diritti umani e professionisti dei media. La repressione è scattata a causa delle loro opinioni e scritti, che criticavano molte pratiche e violazioni degli Houthi all’interno del governatorato.