24 Novembre 2024 12:00
Proteste studentesche che denunciano l'”apartheid” a Sana’a
Gli studenti della Facoltà di comunicazione di massa dell’Università di Sana’a, in Yemen, continuano uno sciopero generale. Protestano contro la recente decisione del gruppo Houthi di separare studenti e studentesse nelle aule.
Secondo fonti studentesche, gli studenti maschi hanno scioperato per il terzo giorno consecutivo. Questo in segno di protesta contro la decisione del cosiddetto Forum degli studenti del collegio. Ha divisto il sistema di studio in collegio in tre giorni per gli studenti maschi e tre giorni per le studentesse. Questo nel contesto delle rigide misure degli Houthi che si dice mirino a prevenire il “mescolamento” tra sessi.
Le studentesse del college in Yemen, a loro volta, si sono rifiutate di attuare la decisione, che hanno considerato razzista.
Alcuni di loro hanno affermato sui social media che non rispetteranno la decisione. A meno che non ci sia una presenza femminile completa nel college, dal preside all’impiegato junior.
La milizia Houthi di Sana’a ha vuole obbligare gli studenti e le studentesse della Facoltà di comunicazione dell’Università di Sana’a a dividere alternativamente i giorni della settimana di lezione.
La battaglia intenzionale contro l’istruzione delle ragazze rientra nell’agenda del gruppo. L’obiettivo è distruggere l’istruzione di base e universitaria, confiscare i diritti delle donne e imporre una sorta di tutela morale alla società yemenita.
La decisione degli Houthi, che sarà attuata all’inizio del corrente anno accademico, prevede di destinare tre giorni di ogni settimana (sabato, domenica e lunedì) agli studenti maschi. Gli altri tre giorni (martedì, mercoledì, giovedì) alle studentesse.
Questa decisione è stata accolta con rifiuto e risentimento della società, anche da parte di alcuni affiliati alla milizia Houthi. Hanno visto la decisione come una bestemmia fuori dai tempi e dalla logica.
Dalla sua invasione della capitale yemenita, Sana’a, nel 2014, la milizia Houthi ha intensificato le violazioni contro le donne. Attraverso una serie di misure e restrizioni alla libertà di movimento, viaggio, lavoro, abbigliamento e frequentazione di molti luoghi pubblici.