15 Novembre 2024 20:25
Il Comandante Generale Gen. C.A. Teo Luzi, ha incontrato i segretari generali delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari dell’Arma e a connotazione interforze.
Associazionismo tra militari, legge 46
L’incontro riguarda la nuova realtà dell’associazionismo tra militari. L’incontro odierno, promosso dall’Arma, segna la prima tappa di un percorso.
Il percorso sarà improntato a fattiva collaborazione e reciproca condivisione di tematiche per addivenire a obiettivi sempre più ambiziosi della missione devoluta all’Arma:
la garanzia di sicurezza dei cittadini, con attenzione alla condizione e al benessere del personale.
Cosa è stato detto nell’incontro?
Le fasi dell’iter – che sarà completato attraverso l’emanazione, da parte delle autorità di governo, dei provvedimenti attuativi della norma
La norma renderà pienamente operativa la nuova realtà dell’associazionismo tra militari.
La legge sulla libertà sindacale
Alcuni punti importanti: ( legge 46 )
- i militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale per singola Forza armata o Forza di polizia a ordinamento militare o interforze
- Gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento militare possono aderire a una sola associazione professionale a carattere sindacale tra militari.
Principi generali
-principi di democrazia, trasparenza e partecipazione e nel rispetto dei principi di coesione interna, neutralità, efficienza
e prontezza operativa delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare.
Art.2 legge 46
b) neutralità ed estraneità alle competizioni politiche e ai partiti e movimenti politici;
c) assenza di finalità contrarie ai doveri derivanti dal giuramento prestato dai militari;
d) trasparenza del sistema di finanziamento e assenza di scopo di lucro;
e) rispetto degli altri requisiti previsti dalla presente legge.
3. L’attività sindacale è volta alla tutela degli interessi collettivi degli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento militare
E infine un passaggio fondamentale:
Tale attività non può interferire con lo svolgimento dei compiti operativi o con la direzione dei servizi.
Limiti all’attività sindacale Art. 4:
divieto di:
a) assumere la rappresentanza di lavoratori non appartenenti alle Forze armate o alle Forze di polizia a ordinamento militare;
b) preannunciare o proclamare lo sciopero, o azioni sostitutive dello stesso, o parteciparvi anche se proclamato da organizzazioni sindacali estranee al personale militare;
c) promuovere manifestazioni pubbliche in uniforme o con armi di servizio o sollecitare o invitare gli appartenenti alle Forze armate o alle Forze di polizia a ordinamento militare a parteciparvi
Tutele in sintesi:
I sindacalisti non sono perseguibili in via disciplinare se non in casi particolari e non possono essere trasferiti a un’altra sede.
Tutta la legge coi relativi articoli, clicca qui
Ricordiamo che le sigle principali si erano espresse cinque giorni fa con la seguente richiesta:
“una riunione urgente con la S.V. per poter conoscere la road map prefigurata sia in termini temporali sia pragmatici, per consentire di individuare l’inizio delle attività sindacali e delle operazioni connesse.”
Antonio Serpi
Segretario Generale SIM Carabinieri – Sindacato Italiano Militari Carabinieri
Antonio Tarallo
Segretario Generale USIC – Unione Sindacale Italiana Carabinieri
Francesco Gentile
Rappresentante Legale ASPMI – Associazione Sindacale Professionisti Militari
Guido Bottacchiari
Segretario Generale AMUS Aeronautica – Associazione dei Militari Uniti in Sindacato
Luca D’Alessio
Segretario Generale SAM – Sindacato Autonomo dei Miliari
Vincenzo Piscozzo
Segretario Generale USIF – Unione Sindacale Italiana Finanzieri
Paolo Melis
Segretario Generale SIAM – Sindacato Aeronautica Militare
Le varie sigle che si sono costituite nelle diverse componenti dei Comparti Sicurezza e Difesa hanno formulato le loro prime impressioni:
il denominatore comune è, generalmente, una forte delusione rispetto alle attese e alle promesse fatte dalle diverse componenti politiche.
L’iter parlamentare ci aveva comunque preparati e certamente pochi potevano aspettarsi qualcosa di diverso.
Tuttavia noi siamo tra coloro che faranno di tutto per cogliere e sfruttare i pochi aspetti positivi
predisponendoci ad attivare tutte le iniziative che possano consentire un miglioramento degli strumenti “concessi” e l’introduzione di nuovi.