Voglia di libertà e bisogno di intimità, con Nuovo Diario Marco Guella scrive una nuova pagina del proprio percorso artistico

Distribuiti dall’etichetta discografica More Than Indie Records i tre inediti del cantautore siciliano sono disponibili da venerdì 3 dicembre. Ballate al pianoforte e canzoni pop marcate dalle chitarre elettriche per imparare ad amare se stessi per come si è

Disponibile in tutte le piattaforme di streaming musicale da venerdì tre dicembre, Nuovo Diario è il primo ep di Marco Guella, il secondo extended play della nuova base operativa della More Than Indie Records Sicily capitanata da Luigi Montalbano. Dopo l’uscita del singolo Tu Sei dello scorso autunno, i tre nuovi brani inediti concludono la fertile fase d’esordio del cantautore nato a Palermo nel 1992.

Il nome scelto da Marco Guella per l’extended play non è casuale e riprende la title-track in apertura della breve raccolta: il diario è infatti uno strumento prezioso, personale e profondo. Al suo interno ognuno può custodirci le proprie fragilità, e non solo; nelle pagine di un diario è possibile anche dipingere sinceramente i “ritratti” e gli aspetti del nostro io che non sempre siamo disposti a mostrare, preferendo a volte coprirci con delle maschere più comode per andare avanti anziché apparire per quello che siamo veramente.

Nuovo Diario si apre con l’eponima canzone, un brano la cui musica è ricercata, condotta dal pianoforte e arricchita dal progressivo ingresso di altri strumenti, come le chitarre, il basso elettrico, tastiere e persino da cori. Una canzone nata dalla voglia di Marco di comunicare la propria intimità: «Lo considero un inno alla libertà di esprimere sentimenti puri al di là di schemi e dei limiti causati da un amore oramai irraggiungibile o non corrisposto» così il cantante spiega l’origine della ballata.

Non so se avranno mai un senso queste lettere,

forse rimarranno scritte su questo foglio,

o magari le leggerò al vento,

comunque sono qui ed in mano ho solo questo cuore,

questa faccia da prendere a schiaffi

L’autore sottolinea: «È inutile astenersi dall’amore a causa di delusioni ripetute, bisogna comunque accogliere le sensazioni, si rischia altrimenti di negare una parte fondamentale dell’esistenza: i sentimenti! Considero il brano come una storia d’amore dove c’è all’inizio la speranza, poi l’evoluzione, ma anche il rimorso di non aver provato qualcosa che andava fatto, e per ultimo la fine del sentimento stesso che cela però un anelito di non arresa».

Apri con me questo sipario,

scrivilo con me un nuovo diario,

ovunque o qui, tu con in mano, solo una valigia

ed il sorriso più sincero, ed il sorriso più vero.

Con Riflesso Marco volta pagina, per lo meno per quanto riguarda le atmosfere e le sfumature evocate dalla sua musica. Il brano, infatti, si apre sempre sulle note di un pianoforte che “gioca” con i guizzi della chitarra elettrica; un po’ come in alcuni brani di George Harrison in Cloud Nine. Il tema trattato ancora una volta è l’amore, o meglio, le conseguenze che quest’ultimo può avere sulla nostra personalità e sul nostro umore, come in un gioco di specchi.

Questa la chiave di lettura data da Marco: «Il brano Riflesso parla di delusioni che spesso ci fanno stare male ma che comunque riusciamo a superare. In questi momenti capiamo il vero valore di noi stessi, che spesso dimentichiamo dedicandoci troppo alla persona sbagliata. È anche con l’aiuto degli amici sempre pronti a sostenerti (a proposito di Beatles) che il tutto inizia a dare un vero senso all’esistenza. E anche le cose più banali ti rendi conto che sono più importanti di stare male per la persona sbagliata».

E mentre guardo questo specchio, rimane solo il suo riflesso, che,

sbiadito nella mente, ti ricorderà di quando scopavamo sul davanzale,

lo facevamo! Lo facevamo anche male e non pensare sia banale,

C’è una curiosità legata a come Riflesso è stata composto, come confida Marco: «Ho scritto la canzone davanti a un mio amico che non credeva fossi in grado di scrivere un pezzo in quel preciso momento, in sua presenza, al pianoforte. E invece, contro ogni sua aspettativa, sono partito inarrestabile a suonare il piano, le parole sembravano uscire da sole. Mi ricordo ancora di aver sbagliato un accordo, così, guardando il mio amico ho detto: “Ho sbagliato ma non mi fermerò. Oggi sono contento di vedere la canzone pubblica all’interno di questo ep».

L’ep si conclude infine con Ma Spiegami, brano che riecheggia i grandi classici dell’estate italiana. Le chitarre un po’ sornione e ondivaghe scorrono in sottofondo al cantato melodico di Marco mentre le tastiere creano “tappeti” musicali che ornano elegantemente l’armonia. 

È sempre rosso il colore scelto dal cantante per scrivere l’ultima pagina di questo nuovo capitolo musicale: il fil rouge che lega le tre canzoni va infatti cercato ancora una volta nell’equilibrio tra i sentimenti verso gli altri e quelli verso noi stessi.

«Il brano “Ma spiegami” parla di storie sentimentali complicate, è quasi un dialogo tra due persone, dove c’è chi ama l’altra persona ma quest’ultima è infatuata da qualcuno a cui non importa niente di lei.

Come conseguenza di una storia sbagliata, la persona in oggetto vive la sua vita male risultando indefinibile nelle azioni e nei modi di fare. Il tutto è complicato da un inconscio attaccamento non definito nei confronti di chi è innamorato di lei».

Ma spiegami! Ti sentivi diversa? Ma spiegami, ti sentivi la stessa?

Ma spiegami sei mai stata te stessa? Spiegami chi sei.

La svolta che ti posa lo sguardo addosso, mi abbandona in un fosso, E tu hai paura adesso, proprio quando non gioco più.

Preferisci ch’io sia perso, non importa dove o se sarò magari vivo. Ma potrei essere anche morto

Marco Guella

La musica non ha barriere e così anche lo stile di Marco Guella, cantante capace di unire in maniera originale diversi generi, dal musical al pop, spaziando per il soul e le canzoni dei grandi cantautori italiani.

Cresciuto a Giuliana, paesino in provincia di Palermo dove è nato nel 1992, fin dalla tenera età Marco è influenzato dagli studi in conservatorio del fratello, avvicinandosi alla musica con particolare interesse per il pianoforte e la fisarmonica. Mentre studia per diventare geometra, come musicista si affaccia al rock ed entra a far parte di diverse band in qualità di tastierista e cantante.

Così, all’età di sedici anni, Marco inizia a scrivere e comporre canzoni dando vita a diverse collaborazioni con diversi artisti del territorio. Tra le esperienze dettate dai vari contest, palchi e serate hanno avuto un ruolo importante anche le partecipazioni ad Area Sanremo, Castrocaro, Iband, Je so pazzo e le masterclass con i più importanti esponenti del contesto musicale italiano.

Parallelamente alle prime esperienze con le band, Marco intraprende inoltre gli studi, specializzandosi nel 2018 sulla stesura di brani dal carattere personale e diplomandosi a cavallo tra il 2020 e il 2021 presso l’Accademia Musica Moderna.

Nel 2021, tramite l’etichetta discografica More Than Indie Records, verrà pubblicato il suo primo EP “Nuovo Dario”.

CREDIT

Artwok: Artshot (Davide Nicolosi)

Fotografia: Ezio Giacomin

NUOVO DIARIO” E “MA SPIEGAMI

Voce e cori: Marco Guella.

Musica: Marco Guella e Luigi Montalbano.

Testo: Marco Guella.

Batteria: Francesco Cavallino.

Tastiere: Luigi Montalbano.

Basso: Placido Amato.

Chitarre: Francesco Guzzardi.

Recording: Luigi Montalbano (Mir Sicily).

Mix e master: Carlo Gargano.

Fotografia: Ezio Giacomin.

“RIFLESSO”

Voce e cori: Marco Guella.

Musica: Marco Guella

Testo: Marco Guella.

Batteria: Francesco Cavallino.

Tastiere: Luigi Montalbano.

Basso: Placido Amato.

Chitarre: Francesco Guzzardi.

Recording: Luigi Montalbano (Mir Sicily).

Arrangiamento: Luigi Montalbano

Mix e master: Carlo Gargano.

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