26 Dicembre 2024 09:13
I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno arrestato 11 persone accusate di truffa ad un’assicurazione denunciando falsi incidenti stradali.
Falsi incidenti stradali ad Avellino
Erano tre i gruppi che inventavano i falsi incidenti stradali per truffare l’assicurazione e operavano prevalentemente ad Avellino
Il GIP di Avellino, su richiesta della procura, ha emesso l’ordinanza.
I militari hanno condotto quattro persone in carcere e quattro agli arresti domiciliari.
Inoltre l’ordinanza prevedeva l’obbligo di dimora per una persona e la sospensione dall’esercizio della professione per altre due.
Le persone destinatarie dell’ordinanza, allo stato delle indagini, sono gravemente indiziate di “associazione per delinquere” finalizzata alla “truffa in danno di istituto di assicurazione”.
Nonché di “falsità materiale ed ideologica “commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.
Tre gruppi distinti
Le indagini hanno svelato l’esistenza di tre distinti gruppi criminali, operanti prevalentemente nel Capoluogo avellinese.
I tre gruppi erano dediti all’organizzazione di una notevole quantità di falsi sinistri stradali, con il concorso di diversi complici, di varia estrazione sociale e professionale.
Dalle indagini sarebbero emersi 74 falsi sinistri stradali, per un potenziale danno economico alle compagnie assicurative coinvolte pari a circa 600.000 euro.
I militari hanno ricostruito l’organico e l’attività dei tre gruppi raccogliendo indizi di reato nei confronti di 267 persone.
I tre gruppi avevano in comune il protocollo operativo.
I malviventi inscenavano i falsi incidenti in aree prive di sistemi di videosorveglianza.
Le lesioni, procurate per ottenere i risarcimenti, andavano da quelle più lievi (ecchimosi o abrasioni) fino a quelle più gravi (rottura dei denti o lesioni agli arti).
I malviventi per inscenare gli incidenti ingaggiavano soprattutto persone in precarie condizioni economiche.
In alcuni casi assoldavano anche minorenni o soggetti affetti da gravi patologie.
Le persone che si lasciavano coinvolgere acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità.
Gli organizzatori promettevano che il risarcimento assicurativo sarebbe stato tanto più consistente quanto più gravi sarebbero state le lesioni.
I medici compiacenti
Alle truffe partecipavano anche 17 medici compiacenti che avrebbero rilasciato false attestazioni sulle lesioni subite dalle presunte vittime.
Inoltre al meccanismo perverso partecipavano anche tre avvocati e due titolari di studi di infortunistica stradale.
I militari, inoltre, hanno effettuate perquisizioni presso i domicili e gli studi legali riconducibili a due avvocati indagati.
Hanno anche eseguito il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili (per la somma concorrente di euro 273.000).
Hanno effettuato sequestri nei confronti di 10 degli indagati, ritenuti i promotori e gli organizzatori del giro di truffe.