23 Maggio 2025 13:06
Ferrinis: “Twins”, il nuovo album è un film scritto a due voci
I Ferrinis presentano “Twins”, il loro nuovo album. È una fotografia della loro generazione con un taglio cinematografico. I fratelli Maicol e Mattia, originari di Forlì, scrivono insieme ogni sequenza della loro storia musicale.
L’album contiene dieci tracce. Assomigliano a episodi di un film. Raccontano relazioni imperfette, assenze e desideri contraddittori. Niente scorciatoie, solo la realtà di legami complessi. Notti che iniziano con un bacio e finiscono con un addio.
In un panorama musicale veloce ed effimero, “Twins” sceglie la coerenza. L’album segue una narrazione precisa, sia nel linguaggio che nelle immagini. Ogni brano è scritto a quattro mani, trasformando le fragilità in canzoni.
Non è una semplice somma di storie, ma una voce condivisa. I Ferrinis esplorano i chiaroscuri dell’amore. Mettono in scena legami difficili, addii irrisolti e ritorni inaspettati.
Non spiegano, mostrano. Usano istantanee che colpiscono prima delle parole. L’amore viene ripreso nei dettagli, osservato quasi di nascosto.
L’album si apre con l’inedito “Il Nostro Film”. Imposta subito lo sguardo: le relazioni sono un set da cui fuggire o in cui ritrovarsi. Una storia che si può riscrivere, anche quando sembra tardi.
Ogni traccia offre una prospettiva diversa. “Coca e Malibù” mostra il vuoto mascherato dai social. “Labbra al Curry” evoca sensualità e viaggi improvvisi. “Aspettami” è un appello a non perdere il legame con le proprie radici, anche cambiando vita.
La tracklist è piena di ritorni, notti intense e frasi sospese. La scrittura è diretta, con riferimenti pop come in “Caldo Atomico”. I Ferrinis incorniciano momenti di relazione senza ingabbiarli. Mescolano leggerezza e tagli netti.
Il loro mondo vive di contrasti: iconico e quotidiano, fragile e diretto. In “Lussuria e Desiderio”, l’attrazione si scontra con la distanza. “Rollercoaster” descrive i saliscendi emotivi. “Poche Ore” cattura l’attimo fuggente.
Non c’è una sola linea narrativa. È un intreccio continuo tra momenti diversi, passato e presente. “Senza Lieto Fine” chiude l’album con un epilogo sospeso. Immortala il momento della rottura, senza consolazioni. Un finale aperto, come molte storie contemporanee.
I Ferrinis dichiarano di aver voluto creare una finestra sul loro mondo. Un disco fatto di errori, ritorni e frasi vere. Non cercano risposte, ma fanno spazio alle domande. A ciò che resta quando pensiamo sia finita.
“Twins” è un album che chiede tempo. Riflette sulla fragilità del presente e sulla forza del ricordo. I Ferrinis usano un linguaggio concreto, con immagini forti ed emozioni riconoscibili.
Raccontano una contemporaneità vissuta intensamente, rischiando di perdere il senso del costruire. Il loro sguardo è personale ma condivisibile. Un invito a riconoscersi nelle loro storie.
Come dicono i fratelli: non importa se la storia è finita. Ciò che rimane dentro, a volte, è più potente di quello che si vive davvero.
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