Montevarchi (Arezzo): genitori morosi, bambini “a pane e olio”

A Montevarchi, in provincia di Arezzo, è scoppiato un caso che ha fatto discutere tutta Italia: i bambini i cui genitori non pagano la mensa scolastica ricevono un pasto sostitutivo a base di pane e olio.

Una “soluzione” che ha scatenato polemiche e indignazione, ma che l’amministrazione comunale difende a spada tratta.

Come si è arrivati a questa “soluzione”?

La decisione di servire pane e olio ai bambini “morosi” risale al 2017, quando il Comune di Montevarchi ha introdotto un regolamento per contrastare la morosità nel servizio di refezione scolastica. Il regolamento prevede che, in caso di mancato pagamento della retta mensa entro i termini stabiliti, il bambino non possa più usufruire del pasto completo. Al suo posto, viene servito un pasto sostitutivo, appunto pane e olio.

Di che cifre si tratta?

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la morosità nel servizio mensa di Montevarchi ammonterebbe a diverse migliaia di euro. Una cifra considerevole, che avrebbe spinto l’amministrazione comunale a采取 misure drastiche per cercare di recuperare i crediti.

Casi simili nel resto d’Italia

Quello di Montevarchi non è un caso isolato. In diverse altre città italiane si sono verificati episodi simili, con bambini “puniti” a causa dei debiti dei genitori. A Torino, ad esempio, nel 2019 alcuni bambini sono stati esclusi dalla mensa scolastica per mancato pagamento. A Napoli, invece, nel 2018 è stato introdotto un sistema di “semaforo” per segnalare i genitori morosi: i bambini con “semaforo rosso” non potevano accedere al servizio mensa.

La polemica

La “soluzione” adottata a Montevarchi ha suscitato un’ondata di polemiche e indignazione. Molti genitori e cittadini hanno espresso il loro disappunto per una misura che ritengono “umiliante” e “discriminatoria” nei confronti dei bambini. L’opposizione politica ha chiesto l’immediata abrogazione del regolamento, definendolo “inaccettabile” e “lesivo dei diritti dei minori”.

La difesa del Comune

L’amministrazione comunale, tuttavia, difende la propria decisione, sostenendo che si tratta di una misura necessaria per garantire la sostenibilità del servizio mensa. Il sindaco ha dichiarato che l’obiettivo è quello di “assicurare un pasto a tutti i bambini”, anche in presenza di morosità. Il Comune ha anche precisato che sono previsti aiuti economici per le famiglie in difficoltà.

Le possibili alternative

Di fronte alle polemiche, l’amministrazione comunale ha annunciato di essere disponibile a valutare soluzioni alternative. Tra le proposte sul tavolo, ci sono la possibilità di introdurre tariffe agevolate per le famiglie a basso reddito, oppure di prevedere forme di pagamento rateale. L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra la necessità di garantire il servizio mensa a tutti i bambini e quella di contrastare la morosità.

La situazione attuale

Al momento, la “soluzione” pane e olio è ancora in vigore a Montevarchi. L’amministrazione comunale ha avviato un tavolo di confronto con i genitori e le forze politiche per cercare di trovare una soluzione condivisa. La vicenda, nel frattempo, continua a far discutere e a sollevare interrogativi sulla gestione del servizio mensa e sulla tutela dei diritti dei bambini.

Conclusioni

Il caso di Montevarchi è emblematico delle difficoltà che molte famiglie italiane si trovano ad affrontare a causa della crisi economica. La morosità nel pagamento della mensa scolastica è un problema diffuso, che spesso colpisce le famiglie più vulnerabili. La “soluzione” pane e olio, tuttavia, non sembra essere la più adeguata per affrontare questa situazione. È necessario trovare alternative che tutelino i diritti dei bambini e che, allo stesso tempo, garantiscano la sostenibilità del servizio mensa.

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