Gioia Tauro: scoperto arsenale sotterrato con armi da guerra e cocaina

 

A Gioia Tauro, i Carabinieri hanno portato a termine un’importante operazione.

Durante una perquisizione in un’azienda agricola, è stato scoperto un arsenale nascosto sottoterra. Tra le armi sequestrate figurano fucili M4, AK-47 e numerose pistole. Oltre alle armi, sono stati trovati sei chilogrammi di cocaina destinati al mercato nero.

 

L’operazione, coordinata dalla Procura di Palmi, rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata. Il materiale era sotterrato in bidoni metallici a oltre due metri di profondità. La scoperta ha richiesto l’impiego di escavatori e personale specializzato. La zona del ritrovamento si trova nella Piana di Gioia Tauro, un’area nota per la presenza di traffici illeciti.

 

L’arsenale e la droga erano occultati con estrema cura. I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno individuato il nascondiglio dopo un’attenta attività investigativa. Il sequestro ha evitato che queste armi finissero nelle mani di gruppi criminali.

 

Un arsenale di armi da guerra sotto terra

 

Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto oltre venti armi da fuoco. Tra queste, fucili mitragliatori M4 e AK-47, noti per la loro potenza distruttiva. Sono state sequestrate anche diverse pistole di vario calibro e circa duemila munizioni.

 

Le armi erano conservate in contenitori metallici sigillati. Questi bidoni erano sotterrati in una zona isolata, tra vegetazione fitta e canneti. Il sistema di occultamento dimostra un alto livello di organizzazione da parte della criminalità.

 

Per recuperare l’arsenale, è stato necessario l’uso di mezzi escavatori. La posizione del nascondiglio è stata scelta con attenzione per evitare i controlli delle forze dell’ordine.

 

Sequestrati sei chili di cocaina destinati al mercato nero

 

Oltre alle armi, i Carabinieri hanno trovato un ingente quantitativo di droga. Sei panetti di cocaina, per un peso complessivo di sei chilogrammi, erano nascosti accanto all’arsenale.

 

La droga avrebbe potuto fruttare circa 500.000 euro sul mercato nero. Il sequestro ha bloccato un importante flusso di stupefacenti destinato a finanziare attività illecite. L’operazione ha ridotto l’approvvigionamento di cocaina in tutta l’area.

 

Tecniche avanzate di occultamento

 

L’individuazione del materiale illegale è stata particolarmente difficile. La zona scelta per nascondere le armi era impervia e difficile da raggiungere. La fitta vegetazione e la profondità del sotterramento rendevano difficile la localizzazione.

 

L’uso di bidoni metallici sigillati ha reso il ritrovamento ancora più complicato. Questi metodi dimostrano l’elevata organizzazione della rete criminale. Tuttavia, le tecniche investigative avanzate dei Carabinieri hanno permesso di superare queste difficoltà.

 

Il proprietario dell’azienda agricola sotto indagine

 

Il proprietario del terreno dove è stato scoperto l’arsenale è stato denunciato. Gli inquirenti stanno ora verificando il suo coinvolgimento nel traffico di armi e droga.

 

Le indagini puntano a ricostruire i collegamenti con altre organizzazioni criminali. L’uomo è attualmente indagato, ma vige la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

 

Un duro colpo alla criminalità organizzata

 

L’operazione condotta a Gioia Tauro rappresenta un successo nella lotta contro la criminalità. Il sequestro di armi e droga ha smantellato una rete pericolosa.

 

L’azione congiunta dei Carabinieri ha impedito che un enorme quantitativo di armi finisse nelle mani sbagliate. Questo intervento dimostra l’impegno delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza del territorio.

 

Gioia Tauro e il contrasto ai traffici illeciti

 

La Piana di Gioia Tauro è una zona strategica per i traffici criminali. La presenza del porto più grande del Mediterraneo rende il territorio un crocevia di attività illecite.

 

Negli ultimi anni, operazioni simili hanno colpito duramente le organizzazioni malavitose. Il contrasto alla criminalità organizzata resta una priorità per le forze dell’ordine.

 

Conclusione

 

L’operazione a Gioia Tauro ha portato al sequestro di un arsenale da guerra e di un’ingente quantità di cocaina. Il ritrovamento conferma la presenza di attività criminali ben organizzate nella zona.

 

Grazie al lavoro dei Carabinieri, è stato evitato un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica. Il monitoraggio del territorio e la collaborazione tra le forze dell’ordine restano fondamentali per contrastare il crimine.

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