Il ruolo dell’immaginazione nella cura del bambino in ospedale: la conferenza de Il Ponte del Sorriso

L’immaginazione come strumento di cura per i bambini in ospedale è stato il tema centrale della conferenza organizzata da Il Ponte del Sorriso, tenutasi al Salone Estense.

L’evento, rivolto alle educatrici e ai volontari dell’associazione, ha visto come relatrice d’eccezione Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile e autrice del libro “Il mio letto è una nave”. La sala gremita ha ascoltato con attenzione i preziosi spunti offerti dalla specialista, che ha condiviso la sua esperienza come referente scientifico della ludoteca e biblioteca dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.

L’importanza della fantasia nel percorso di cura

La fantasia rappresenta un antidoto fondamentale per i bambini costretti a vivere l’esperienza del ricovero ospedaliero. Come ha spiegato Manuela Trinci, il ricovero, che sia per un controllo di routine o per una malattia grave, è un’esperienza carica di angoscia e dolore. Punture, flebo, TAC e terapie invasive lasciano segni profondi, sia fisici che emotivi. In questo contesto, la fantasia diventa uno strumento essenziale per aiutare il bambino a elaborare e comprendere ciò che gli sta accadendo, trasformando un’esperienza potenzialmente traumatica in un percorso di crescita e resilienza.

Il ruolo degli educatori e dei volontari

Educatori e volontari svolgono un ruolo cruciale nel sostenere i bambini durante il ricovero. Attraverso il gioco, l’immaginazione e la narrazione, possono stimolare la capacità creativa dei piccoli pazienti, aiutandoli a superare paure e difficoltà. Come ha sottolineato Manuela Trinci, l’illusione, il gioco e la fantasia non sono semplici distrazioni, ma veri e propri strumenti terapeutici che si integrano nel percorso di cura.

La missione de Il Ponte del Sorriso

L’associazione Il Ponte del Sorriso è da anni impegnata nel supporto ai bambini ricoverati e alle loro famiglie. Le educatrici e i volontari dell’associazione sono presenti nei reparti pediatrici molte ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. La conferenza con Manuela Trinci è stata un’occasione per approfondire le competenze degli operatori e riflettere sull’importanza della fantasia nella cura.

L’intervento di Manuela Trinci

Manuela Trinci ha portato la sua esperienza ventennale nel campo della psicoterapia infantile, offrendo ai partecipanti numerosi spunti di riflessione. Attraverso esempi concreti e storie di bambini che ha incontrato nel suo lavoro, ha mostrato come la fantasia possa diventare un ponte tra la realtà ospedaliera e il mondo interiore del bambino. Il suo libro, “Il mio letto è una nave”, è diventato un punto di riferimento per chi lavora con i piccoli pazienti.

Le parole di Emanuela Crivellaro

Emanuela Crivellaro, rappresentante de Il Ponte del Sorriso, ha espresso gratitudine per l’intervento di Manuela Trinci e per la partecipazione dei volontari e delle educatrici. “Le nostre educatrici e i nostri volontari sono presenti nei reparti pediatrici molte ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. È per noi fondamentale che siano sempre motivati e preparati ad accogliere e sostenere il bambino e la sua famiglia”, ha commentato. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche al dott. Giorgio Rossi, primario in pensione della Neuropsichiatria Infantile, per aver presentato una relatrice di così alto profilo.

Fantasia e gioco: strumenti terapeutici

La fantasia e il gioco non sono solo momenti di svago, ma veri e propri strumenti terapeutici. Attraverso il gioco, i bambini possono esprimere emozioni, paure e desideri, trovando un modo per affrontare la realtà ospedaliera. La narrazione, in particolare, permette di dare un senso alle esperienze difficili, trasformandole in storie che possono essere condivise e comprese.

L’esperienza dei bambini in ospedale

Per un bambino, il ricovero in ospedale è un’esperienza che può lasciare segni profondi. La separazione dalla famiglia, la paura delle cure e l’estraneità dell’ambiente ospedaliero possono generare ansia e stress. In questo contesto, la presenza di educatori e volontari che utilizzano la fantasia come strumento di cura diventa essenziale per aiutare i bambini a superare le difficoltà e a trovare un senso di normalità.

Il valore della formazione

La conferenza de Il Ponte del Sorriso ha sottolineato l’importanza della formazione per educatori e volontari. Attraverso incontri come questo, gli operatori possono acquisire nuove competenze e strumenti per supportare al meglio i bambini e le loro famiglie. La fantasia e l’immaginazione diventano così parte integrante del percorso di cura, contribuendo a creare un ambiente ospedaliero più accogliente e umano.

Conclusioni

L’immaginazione e la fantasia svolgono un ruolo fondamentale nella cura dei bambini in ospedale. Grazie al lavoro di associazioni come Il Ponte del Sorriso e alla competenza di professionisti come Manuela Trinci, i piccoli pazienti possono affrontare il ricovero con maggiore serenità e resilienza. La fantasia non è solo un’evasione dalla realtà, ma un potente strumento terapeutico che aiuta i bambini a elaborare le esperienze difficili e a trovare un senso di normalità anche in contesti complessi.


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