23 Aprile 2025 19:47
Italia-Argentina, legami che si vogliono giustamente, mantenere. Ci scrive Oscar Giovanella, argentino. Come è noto, il Decreto/Legge è in discussione presso il Parlamento italiano.
Breve racconto delle sue origini: Italia.” Il mio bisnonno arrivò in Argentina nel 1901 e si stabilì qui, ma tutta la sua famiglia rimase in Italia, Più precisamente a TAINO, Angera, Cheglio” che fornisce la documentazione seguente:

“MATRIMONIO DI GIOVANNI GIOVANELLA E MARIA GIUSEPPA BRUSA
Pur non avendo conosciuto il mio bisnonno FRANCESCO, lo amo come se lo avessi visto una volta. Quando sono nato lui era già morto, ma ho sempre voluto sapere la sua storia, la sua famiglia, ma qui nessuno sapeva niente. I suoi figli e nipoti mi hanno raccontato che non era uno che parlava e raccontava cose del suo passato e della sua terra, tanto che nessuno sapeva dove fosse nato, ed è stato in quel momento che per più di 20 anni ho voluto sapere da dove venisse.
Mio nonno JUAN GIOVANELLA, ora defunto, non mi ha mai parlato di suo padre, non avevo informazioni, ma dentro di me scorreva forte il sangue italiano e volevo sapere dove tutto era iniziato, e così è stato che dopo tanto cercare, nel dicembre 2023 ho ottenuto il CERTIFICATO DI MATRIMONIO DI FRANCESCO qui in Argentina, in una piccola città dove in precedenza erano registrati i cittadini.
Sposò l’8 aprile 1914 Lucia Viglianco, nata a Bagnolo Piemonte, ma giunta in Argentina con i genitori quando era bambina. Inoltre, mi sono sposato l’8 aprile 2015, la stessa data del mio bisnonno, senza saperlo.
Si sono sposati in Argentina, hanno avuto figli, nipoti, pronipoti e pro-pronipoti: una linea di sangue che non può essere interrotta da nulla.
Grazie a Dio sono riuscito a scoprire da dove proveniva e ho trovato addirittura più di quanto avessi chiesto. Ho trovato i miei discendenti fino all’anno 1675. Sì, da quell’anno ho registrazioni nei miei documenti di famiglia, un esteso albero genealogico, ottenuto a TAINO, tramite il segretario del parroco, che ha stilato per me un resoconto che non avrei mai immaginato nella mia vita”
Italia – Argentina: un legame profondo nel Cuore degli “Oriundi”:
Il legame tra Italia e Argentina è un filo robusto. Intrecciato da storie personali e storia collettiva. Milioni di persone in Argentina sentono una connessione profonda con l’Italia. Una connessione che spesso nasce da un cognome. Da racconti familiari. Da un desiderio innato di conoscere le proprie origini. Come nel caso di Oscar Giovanella, cittadino argentino. La sua storia personale riflette quella di innumerevoli altri “oriundi”.
Oscar Giovanella, 38 anni, nato in Argentina, ha espresso questo sentimento in modo toccante. Ha scritto alle massime autorità italiane. Ha parlato del suo “profondo amore per la conoscenza dell’Italia”. Un amore nato sapendo che il suo cognome proveniva da quella Nazione. La sua ricerca lo porta indietro nel tempo. Al bisnonno Francesco Giovanella. Arrivato sul suolo argentino nel 1901. Un antenato mai conosciuto di persona. Ma vivo nel desiderio di scoperta. Questa storia è un simbolo potente del ponte invisibile che unisce i due Paesi.
La presenza italiana in Argentina è massiccia. È il risultato di una delle più grandi ondate migratorie della storia moderna. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, milioni di italiani lasciarono la loro patria. Cercavano un futuro migliore oltreoceano. L’Argentina fu una delle mete principali. Questo articolo esplora la profondità di questo legame. Analizza le radici storiche dell’emigrazione. Racconta come l’identità italiana si sia preservata e trasformata. Celebra la connessione umana che storie come quella di Oscar rappresentano.
Le Radici Storiche: La Grande Emigrazione Italiana
Per comprendere il legame attuale, bisogna tornare indietro nel tempo. L’Italia post-unitaria era un paese giovane. Affrontava enormi sfide economiche e sociali. Soprattutto al Sud e nelle regioni rurali del Nord, la povertà era diffusa. La mancanza di terra e di lavoro spingeva molti a cercare fortuna altrove.
L’Argentina, in quel periodo, appariva come una terra promessa. Un paese vasto, scarsamente popolato. Con un governo che incoraggiava attivamente l’immigrazione europea. Serviva manodopera per coltivare le immense pianure della Pampa. Per costruire infrastrutture. Per popolare le città in crescita.
Le compagnie di navigazione offrivano viaggi transatlantici a prezzi relativamente accessibili. Le “navi della speranza” partivano dai porti di Genova, Napoli, Palermo. Erano cariche di uomini, donne e bambini. Portavano con sé poche cose materiali. Ma un bagaglio enorme di speranze, paure e sogni. Il viaggio era lungo e spesso difficile. Le condizioni a bordo erano precarie. Ma la prospettiva di una nuova vita dava la forza di affrontare le difficoltà.
Francesco Giovanella, bisnonno di Oscar, fu uno di questi emigranti. Arrivò nel 1901. Un anno emblematico di questo flusso migratorio. Sbarcò in un paese sconosciuto. Probabilmente senza conoscere la lingua. Ma con la determinazione tipica di chi cerca di costruire un futuro per sé e per la propria famiglia.
L’Impatto Italiano sulla Società Argentina
L’arrivo massiccio degli italiani trasformò profondamente la società argentina. Gli immigrati si inserirono in tutti i settori dell’economia. Lavorarono come agricoltori nelle campagne. Come operai nelle nascenti industrie. Come muratori e artigiani nella costruzione delle città, specialmente Buenos Aires.
Portarono con sé non solo la loro forza lavoro, ma anche la loro cultura. Le loro tradizioni, la loro cucina, la loro lingua (o meglio, i loro dialetti). Contribuirono a plasmare l’identità stessa dell’Argentina moderna. Molti termini di origine italiana sono entrati nel linguaggio comune argentino (“lunfardo”). La gastronomia argentina è fortemente influenzata da quella italiana (pizza, pasta, milanesa, gelato).
Gli italiani si organizzarono in comunità. Fondarono associazioni di mutuo soccorso. Scuole, ospedali, teatri, giornali in lingua italiana. Questi luoghi divennero punti di riferimento importanti. Aiutavano a mantenere vive le tradizioni. Offrivano sostegno reciproco in un ambiente nuovo e talvolta ostile.
L’integrazione non fu sempre facile. Ci furono momenti di difficoltà, di pregiudizio. Ma nel complesso, gli italiani riuscirono a inserirsi con successo. Divennero una componente fondamentale e rispettata della società argentina.
“Italianità”: L’Identità Preservata e Trasformata
Cosa significa essere “italiano” in Argentina oggi? Per i discendenti degli immigrati, come Oscar Giovanella, l’italianità è un sentimento complesso. È un misto di orgoglio per le proprie radici. Di nostalgia per una terra mai vista o conosciuta solo attraverso i racconti. Di curiosità per la lingua, la cultura, la storia dei propri antenati.
Questa identità si manifesta in molti modi:
Il Cognome: Spesso è il primo, tangibile legame con l’Italia. Cognomi come Giovanella, Rossi, Bianchi, Esposito sono diffusissimi in Argentina. Raccontano immediatamente una storia di emigrazione.
Le Tradizioni Familiari: Molte famiglie mantengono vive usanze italiane. Ricette tramandate di generazione in generazione. Celebrazioni particolari. L’abitudine di riunirsi la domenica per il pranzo in famiglia.
La Lingua: Anche se l’italiano standard non è sempre parlato fluentemente, spesso sopravvivono espressioni dialettali. O un particolare accento influenzato dall’italiano. C’è un crescente interesse per lo studio della lingua italiana.
Le Associazioni Italiane: Continuano a svolgere un ruolo importante. Offrono corsi di lingua e cultura. Organizzano eventi. Mantengono vivo il legame con le diverse regioni d’Italia.
Il Passaporto e la Cittadinanza: Per molti, ottenere la cittadinanza italiana jure sanguinis (per diritto di sangue) è un modo per formalizzare questo legame. È un riconoscimento della propria eredità. Apre anche opportunità pratiche (studio, lavoro in Europa).
L’italianità in Argentina non è una copia carbone di quella vissuta in Italia. Si è evoluta. Si è mescolata con la cultura locale. Ha dato vita a qualcosa di nuovo e unico. Ma il nucleo emotivo, il senso di appartenenza all’Italia, rimane forte in moltissime persone.
La Ricerca delle Radici: Un Viaggio Personale e Collettivo
Il desiderio espresso da Oscar Giovanella di conoscere i propri antenati è molto diffuso. Molti argentini di origine italiana sentono il bisogno di ricostruire la propria storia familiare. Vogliono sapere da quale paese specifico proveniva il loro avo. Qual era il suo mestiere. Quali furono le circostanze della sua partenza.
Questa ricerca genealogica è spesso un percorso emozionante. Implica la consultazione di archivi in Argentina e in Italia. La ricerca di vecchi documenti (certificati di nascita, matrimonio, sbarco). Il contatto con possibili parenti rimasti in Italia.
Internet ha reso questa ricerca più accessibile. Esistono database online, gruppi di discussione, risorse genealogiche. Ma spesso richiede ancora pazienza, perseveranza e un po’ di fortuna.
Per molti, scoprire la storia dei propri antenati è un modo per capire meglio se stessi. Per dare un senso più profondo alla propria identità. È un viaggio personale che si inserisce nella grande narrazione collettiva dell’emigrazione italiana.
Il ponte tra Italia e Argentina Oggi
Il legame tra i due paesi rimane forte anche nel presente. Non è solo una questione di storia e di discendenza. Ci sono intensi scambi culturali, economici e sociali.