Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi torna sulla designazione di Pesaro quale “Capitale italiana della cultura” con una precisazione.

“Le mie considerazioni critiche sulla istituzione, voluta dal ministro Franceschini, della capitale italiana della cultura riguardano la profonda convinzione della grande bellezza equivalente, e incomparabile, di molte capitali dell’arte italiana.

Nessun dubbio che Pesaro meriti il riconoscimento, cui ha contribuito con equanime valutazione anche Gianni Letta, testimone per la città. Non tanto per un primato nell’arte, rispetto alla perdente Vicenza, quanto per la qualità del progetto culturale che Pesaro, anche più di Urbino, ha coltivato in questi decenni. Con importanti iniziative e con il successo universale, dopo il declino di Spoleto, del Rof, il festival rossiniano.

Proprio per questa attività meriterebbe, come potrà accadere con Urbino nel 2033, di essere capitale europea della cultura. Ma oggi il mio compiacimento per la vittoria di Pesaro non può essere comunque limitato per lo sconforto di Vicenza e di Ascoli”. Ha concluso il critico Vittorio Sgarbi.

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