14 Novembre 2024 12:43
Covid, Fontana contro Crisanti
Crisanti: è stato professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova
lecturer al dipartimento di biologia, poi reader e infine full professor di parassitologia molecolare presso il dipartimento di scienze della vita dell’Imperial College London, in Inghilterra.
Crisanti ha vinto bandi di finanziamento sia in Italia che nel Regno Unito e negli Stati Uniti, presso diversi enti tra i quali:
il Wellcome Trust, il Biotechnology and Biological Sciences Research Council, la Commissione Europea,
l’agenzia DARPA, la Fondazione Bill e Melinda Gates e il NIH. Fondamentale è stato il suo contributo alla
strategia di contenimento delle malattie infettive.
Covid. Un piccolo neo non da poco, non è al di sopra delle parti:
Alle elezioni politiche del 2022 si candida al Senato della Repubblica come capolista del Partito Democratico nella circoscrizione Estero
Nella ripartizione Europa, risultando eletto con 33075 voti.
Un ruolo importante con le zanzare: Crisanti ha prodotto zanzare geneticamente modificate.
Col Covid si è dato molto da fare ed era uno dei “professori” più presenti in tv:
nel 2020 fortemente sostenuto la necessità di eseguire tamponi anche su chi non aveva sintomi, in contrasto con le linee guida dell’OMS.
Quei tamponi di cui si è sempre tenuto conto, salvo poi accorgersi che troppo spesso non erano affidabili.
«Sono test con una sensibilità estremamente bassa, tanto che i casi positivi sono attualmente rilevati dallo 0,2% dei test rapidi e dal 6% dei molecolari. Inoltre, abbiamo oltre il 50% di falsi negativi»
Così sostiene l”Ordine dei Medici di Forlì.
Tanto per stare all’interno delle dichiarazioni mediche che ricordiamo tutti erano molto spesso ballerine
E più opinioni che scienza o perlomeno interpretazioni personali.
Parlare di tamponi non è ininfluente e, o si fa lo scienziato e si sta al di sopra delle parti, oppure si fa il “tuttologo” in tv, lui come tanti altri.
Covid. Altra cosa ancora è fare attività politica (PD contro Lega) e fare il perito altra particolarità dell’inchiesta, con tutto il rispetto per chi lo ha nominato..
Essere perito, lanciare accuse ( poi ridimensionate) e continuare ad andare in tv :
Crisanti ospite di Lucia Annunziata Mezz’ora in più, nel bel mezzo di un’indagine delicata, in cui ci sono stati migliaia di morti ma anche pareri medici e governativi discordanti.
In mezzo a tanto disagio, a tanta sofferenza di chi ha avuto i morti, anche le incertezze della politica con Conte e Speranza su posizioni diverse.
Arriviamo alla Lombardia: Jacopo Pensa che assieme a Federico Papa difende il presidente della Lombardia Attilio Fontana, è esterrefatto.
“Le difese sono esterrefatte constatando che Crisanti consulente del pm, che si auto definisce perito, compaia quotidianamente in tv ribadendo le sue teorie accusatorie e sostenendo la doverosità dell’iniziativa giudiziaria”.
In questa situazione delicata per tanti risvolti umani e sofferenza, la scelta di un politico ex tecnico sembra azzardata e controproducente.
I periti devono essere al di sopra delle parti: anche il più grande professore potrebbe anche in buona fede, far sospettare di avere interessi politici prima che medici.
La situazione caotica italiana e ancor di più europea, ha inciso non poco e prendere decisioni politiche senza certezze mediche ha prodotto incertezze legislative/politiche:
uno dei messaggi WhatsApp tra Giuseppe Ruocco, ex segretario generale del ministero della Salute, e una funzionaria ministeriale, ora agli atti dell’inchiesta di Bergamo.
Ruocco, il 29/2/2020 scriveva : “mancano le maschere, Conte ci fa cambiare le misure per la prossima settimana (chiusure/aperture) mano a mano che sentono le regioni;
ci chiedono di ipotizzare ospedali da campo e attrezzature relative; ci chiedono linee guida per la gestione sub intensiva dei pazienti etc etc”. (ANSA)
Senza certezze diventa impossibile prendere misure adeguate e sicure, in tanti dai medici ai responsabili sanitari hanno fatto la loro parte.
A distanza di anni diventa difficile stabilire con esattezza, col senno di poi, chi avrebbe dovuto fare cosa, anche se obiettivamente i morti sono stati tanti.
Crisanti nelle sue dichiarazioni altalenanti si capisce che non è la persona giusta in questo fase:
Nell’emergenza Covid “ci sono Paesi che hanno fatto benissimo. Questo non vuol dire che chi ha fatto male è colpevole perché un errore non è colpa e io non ho fatto nessun atto d’accusa nella perizia”.
Paesi che hanno fatto benissimo non ne conosciamo, magari alcuni meglio di altri, ma c’è voluto tempo, morti e incertezze.
A cominciare dalle controindicazioni ed effetti collaterali dei vaccini, su cui gli stati dovranno intervenire e risarcire i danni.
La Gdf scrive che “sin dalle prima fasi, il ministero ha emanato provvedimenti che mal si conciliavano col principio di efficienza e chiarezza.
Ciò ha comportato uno sfalsamento dei risultati dell’analisi dei tamponi visto che occorreva attendere almeno un giorno per avere conferma dell’esito”.
Spiegano le Fiamme Gialle, il ministero aveva previsto con delle circolari “la subordinazione dell’accertamento di un tampone positivo alla validazione dell’Iss che ha comportato di fatto l’allungamento delle tempistiche anche per l’assunzione di misure che mitigassero gli effetti dell’epidemia, senza tralasciare il fatto che tra febbraio e marzo 2020 i tre laboratori lombardi erano subissati dal lavoro per cui trasmettere a Roma il campione positivo per la validazione dei campioni da parte dell’Iss è certamente da considerarsi poco efficiente”. (AGI)