Ndrangheta, Antimafia
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Ndrangheta: confisca di 12 immobili (tra fabbricati e terreni) ubicati nelle Regioni Emilia Romagna, Umbria e Campania)

Ndrangheta. LA DIA (Direzione Investigativa Antimafia) CONFISCA PATRIMONIO DEL VALORE DI UN MILIONE E MEZZO DI EURO A PLURIPREGIUDICATO CONTIGUO ALLA “NDRANGHETA”, un fiancheggiatore pluripregiudicato di un certo peso criminale ma anche economico.

La Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Tribunale di Bologna, a seguito di proposta avanzata dal Direttore della D.I.A., ha eseguito un provvedimento di confisca di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.

Soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose

Ndrangheta. Imprenditore al centro dell’inchiesta: I beni erano nella disponibilità di un imprenditore edile pluripregiudicato coinvolto in numerosi procedimenti penali per reati contro il patrimonio, la persona, l’amministrazione della giustizia e fiscali.

Arrestato nell’ambito dell’operazione “black eagles” con l’accusa di aver riciclato i proventi del traffico di stupefacenti per conto di una famiglia ndranghetista. 

Il Prefetto di Parma, nei confronti di due aziende a lui riconducibili nel 2017, ha emesso Interdittive Antimafia.

Emilia Romagna, Umbria e Campania al centro delle indagini

Il Tribunale di Bologna, ritenendolo tra “i soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose”, ha disposto la confisca di 12 immobili (tra fabbricati e terreni) ubicati nelle Regioni Emilia Romagna, Umbria e Campania), 6 società di capitali operanti nel settore edilizio.

Il volume d’affari complessivo è stato quantificato, si tratta di circa 1 milione di euro, 15 autoveicoli oltre a diversi rapporti bancari per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.

Collegamenti con l’operazione “black eagles”

L’operazione “black eagles” a cui si fa riferimento nell’indagine in corso è del maggio 2002 sulla ‘ndrina “Facchineri” di Cittanova (RC), eseguita dal Ros dei carabinieri di Perugia.

Facchineri, famiglia di peso nella ndrangheta tanto da indurre l’attenzione nel mondo del cinema; nel 1990 viene messo in onda sulla Rai lo sceneggiato televisivo Un bambino in fuga ispirato a Domenico Facchineri, un ragazzino di 16 anni che si trova coinvolto in mezzo a una faida tra due famiglie e di Carmela Guerrisi, la zia che cerca di sottrarre il figlio dalle logiche di vendetta che una faida comporta.

Ci sono tracce della loro attività anche all’inizio dello scorso secolo: nel 1916 vengono processate 20 persone appartenenti al gruppo di Giuseppe Facchineri alla Gran Corte delle Calabrie (wikipedia).

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