Ravenna Festival: il concerto sarà anche trasmesso in diretta, Rai Radio 3.

Iván Fischer, chi è?
Nato a Budapest in una famiglia musicale di origine ebraica, studiò pianoforte, violino, violoncello e composizione a Budapest. 

Vnse la Rupert Foundation (1976) dirigendo un concorso a Londra. Iniziò da allora in poi a dirigere orchestre britanniche come la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra

E la BBC Symphony e la London Symphony Orchestra, con le quali condusse una tournée mondiale nel 1982.

Il suo debutto negli Stati Uniti fu con la Los Angeles Philharmonic Orchestra nel 1983.

Negli Stati Uniti, Fischer ha ricoperto per sette anni la posizione di direttore ospite principale dell’Orchestra Sinfonica di Cincinnati.

Nel 2006 diventò direttore ospite principale della National Symphony Orchestra di Washington, D.C..

Nell’aprile 2007 fu nominato direttore principale della National Symphony Orchestra (Washington, DC)

Dopo che Leonard Slatkin si dimise come direttore musicale nel 2008.[3] Mantenne quella posizione per due anni.

Fischer è stato direttore musicale alla Kent Opera nel Regno Unito dal 1984 al 1989

Il 28 giugno, alle 21 al Pala De André al Ravenna Festival

Fischer affronterà un programma con due dei massimi capolavori del tardo Ottocento:

la Terza Sinfonia di Johannes Brahms, composta nell’estate del 1883, e nella seconda parte della serata la Suite sinfonica ‘Sheherazade’ di Nikolaj Rimsky-Korsakov.

La Budapest Festival Orchestra è tra le migliori orchestre del mondo

 Fischer e la Budapest hanno coronato il sogno iniziale con un’attività incessante, con profondo spirito riformatore e attenzione al dialogo col pubblico e i musicisti

In una visione alta, democratica e divulgativa della musica classica. “I professori d’orchestra non mi chiamano Maestro, ma semplicemente Iván”, ama ripetere.

In Italia Iván Fischer è direttore artistico del Vicenza Opera Festival, mentre la Budapest Festival Orchestra è il complesso in residenza del Festival dei Due Mondi di Spoleto

Iván Fischer: «La creatività è gioia e divertimento» la sua intervista su lesalonmusica
  • Che cosa le ha dato la spinta per fondare, oltre alla Budapest Festival Orchestra, diversi festival e rassegne? Che cosa ama soprattutto del creare nuove realtà?

Creare cose nuove è una necessità. Io cerco di incoraggiare anche nei miei musicisti la creatività, che dà tanto piacere ed è liberatoria.

Da bambini siamo tutti creativi, ma perdiamo molto di questa qualità esclusivamente a causa della cosiddetta “educazione”. Per me, inventare cose nuove è una gran gioia e un gran divertimento.

foto by ANSA

Condividi sui social