Genova, furto di una collana d'oro a un ragazzo di Comacchio

Comacchio, nella calda estate dei lidi ferraresi, e invece la violenza.

Comacchio.” Tre violenze sessuali perpetrate sempre con lo stesso modus operandi”

segue il video ufficiale dei Carabinieri, cliccate nell’immagine seguente:

https://vtube.it/violenza-sessuale-a-comacchio/

Il responsabile un uomo, travisato che aggrediva le donne alle spalle, usando violenza sessuale, per poi dileguarsi.”

“Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Comacchio e della dipendente Stazione di Porto Garibaldi (FE), sono intervenuti.

L’indagine lunga e articolata, così è stata definita dai Carabinieri, per dire quanto sia stata accurata e impegnativa, ha portato alla conclusione del caso:

L’ esecuzione di un’ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ferrara

I dettagli pubblici comunicati:

“arresto di R.E. comacchiese, 31 enne, a carico del quale sono stati raccolti plurimi e concordanti indizi di reità in ordine ai tre episodi di cui sopra.”

Il primo episodio il 17 maggio u.s.:

all’utenza di emergenza 112 dei Carabinieri giungeva la richiesta di aiuto di una giovane turista, poco prima aggredita da uno sconosciuto che le aveva usato violenza sessuale.

La vittima collocava l’aggressione in Lido degli Scacchi, nel retro spiaggia “Jacaranda

Cosa era avvenuto?

Nel mezzo di una tranquilla passeggiata con il proprio cane ascoltando la musica preferita, era stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto:

L’uomo, dopo averla bloccata fisicamente, l’aveva sottoposta a palpeggiamenti compiendo atti osceni sulla propria persona.

 “La vittima era riuscita a liberarsi temporaneamente dalla presa dell’aguzzino”

E aveva pure tentato invano la fuga in quanto raggiunta nuovamente dall’uomo che, immobilizzata contro un albero, si dileguava solo in seguito al perdurare delle urla disperate della vittima. 

Il secondo episodio il 3 luglio, questa volta a Lido delle Nazioni

Era una tredicenne turista tedesca che poco prima aveva subito aggressione analoga, da parte di un uomo che corrispondeva perfettamente a quello descritto dalla prima vittima.

La ragazzina stava passeggiando in pineta, veniva aggredita e trascinata nella boscaglia dall’ignoto malintenzionato.

L’uomo, dopo averla bloccata a terra la denudava e palpeggiava.

“la piccola vittima riusciva a divincolarsi e scappare con i vestiti strappati verso il bungalow dei genitori, che davano l’allarme.”

Come procedevano i Carabinieri per ricavare le prove utili all’indagine

Gli investigatori sequestravano gli indumenti della ragazzina e eseguivano dei tamponi sulla sua pelle, al fine di raccogliere eventuali tracce genetiche lasciate dall’uomo.

Tutti i reperti venivano inviati al Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma, per l’estrapolazione di profili genetici, diversi da quelli della minore.

Il terzo episodio, indice della serialità del soggetto, il 31 luglio, questa volta a Lido di Spina

“Una turista italiana ventiquattrenne veniva assalita alle spalle mentre, nel retro spiaggia, stava raccogliendo delle more dai rovi.

In questo caso l’uomo, giunto da tergo, abbracciava la vittima, bloccandola e palpeggiandole il seno”.

Cosa ha fatto la turista per difendersi

La donna ha reagito  oltre ad allontanarlo, iniziava ad urlare chiedendo aiuto, induceva il criminale alla fuga, in sella ad una mountain bike.

La ragazza, incoraggiata dal sopraggiungere di persone in suo aiuto, inseguiva l’aggressore

E riusciva ad afferrarlo con decisione per il collo della maglietta, che si strappava nella disperata fuga del ciclista.

Altra ricerca degli indizi e prove 

I carabinieri chiesero la  descrizione della vittima e dei testimoni e prelevavano dei reperti genetici sotto le unghie della vittima che venivano inviati al RIS di Parma.

DNA e descrizione da parte delle vittime con l’intento di risalire all’autore.

Il cerchio si stringe:

Sospettato un operaio della zona, appassionato cicloamatore che, per aspetto e caratteristiche fisiche, corrispondeva alla descrizione fornita dalle vittime.

“L’uomo risultato effettivamente presente nelle zone del crimine nel momento della commissione degli stessi”

Il riconoscimento delle prove da parte delle vittime

 Le vittime, oltre a riconoscere nell’indagato la persona che le aveva aggredite sessualmente, riconoscevano anche i capi di abbigliamento in sequestro

Capi che corrispondevano  a quelli indossati dall’uomo al momento dei fatti.

Le considerazioni del GIP:

 Tutte e tre le giovani hanno riferito che, durante una passeggiata in  una zona turistica e naturalistica sul litorale comacchiese, sono state sorprese da un soggetto che

con il volto mascherato, ha usato loro violenza con univoche finalità sessuali, attraverso repentini toccamenti nelle zone intime e atti masturbatori

profittando della repentinità dell’azione e della chiara superiorità fisica che gli ha permesso di sopraffare la resistenza opposta dalle giovani e della circostanza di trovarsi in luogo isolato e poco frequentato…”

E ancora dettagli importanti:

“l’assoluta rilevanza del riscontro derivante dalle indagini biologiche sui reperti sequestrati alle parti offese

e all’indagato che ha permesso di evidenziate la sovrapponibilità genetica tra il profilo riconducibile a R.E.”

Le conclusioni: prove, indizi e riscontri esterni di “integrale attendibilità”

concreto e attuale pericolo che l’indagato commetta delitti della stessa specie di quello per cui si è richiesta l’applicazione della misura …:

lo si desume dalle specifiche modalità e circostanze dei fatti a lui contestati. Esse sicuramente denotano un atteggiamento seriale, ripetitivo, che replica uno schema preordinato e collaudato.

Le condotte sono state poste in essere con allarmante spregiudicatezza, in luoghi che, se pure poco frequentati, sono pur sempre aperti al pubblico”. 

Dopo le formalità di rito l’arrestato è stato trasferito al Carcere “Satta” di via dell’Arginone, ove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

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