22 Novembre 2024 09:51
La Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone a Napoli è un vero e proprio gioiello del barocco napoletano, incastonato nella collina di Pizzofalcone.
LE ORIGINI
Il monte era il primigenio nucleo dell’antica colonia greca Partenope e fu falconeria degli Angioini, la dinastia francese richiamata a Napoli dal Papa di Roma dopo il crollo degli Svevi nelle lotte tra Impero e Papato.
MARIA EGIZIACA, UNA SANTA NORDAFRICANA EX PECCATRICE
Lo storico dell’arte e guida specializzata di Nartea Matteo Borriello, intervistato per l’occasione, ricorda la storia della santa nordafricana che portava il nome della Madonna. Ella fuggì di casa a dodici anni, guadagnandosi da vivere elemosinando e facendo la prostituta. Con la conversione trovò finalmente e fortunatamente quiete e beatitudine. Oggi è venerata come patrona delle prostitute pentite ed ex peccatrici.
Dal racconto della Santa si arriva facilmente alla vicenda delle cinque monache agostiniane in rotta con l’originario monastero di Santa Maria Egiziaca a Forcella, quartiere di Napoli, orientate verso una più fedele regola di clausura in piena Controriforma cattolica.
STORIA ARCHITETTONICA DELLA CHIESA
“Insediatesi inizialmente in una ex casa nobiliare cinquecentesca, le monache fondarono alla metà del ‘600 un luogo di culto e un complesso, progettato a sua volta dal grande architetto Cosimo Fanzago – spiega Borriello -. La fabbrica dell’Egiziaca a Napoli vedrà il completamento solo all’inizio del ‘700 grazie a Francesco Antonio Picchiatti e ad Arcangelo Guglielmelli“.
Il quale poi aggiunge: “La Chiesa dell’Egiziaca, separata dalla strada e celata da un portone e da un muro di cinta, si svela in tutta la sua bellezza con la scenografica scala del Guglielmelli che conduce all’ex loggione circostante, una volta varcata la soglia del cortile interno“.
La chiesa ospita opere dei grandi esponenti della pittura barocca napoletana: una perla ben nascosta ma tutta ancora da scoprire a Napoli.