Mazzette all'obitorio, a Saronno inquisiti medici e dipendenti dell'ospedale

Lombardia. Proroga del servizio importante

 

Emanuele Monti: “Prestazione più efficace e meno costosa”

Milano, 18 novembre – “Una bella notizia per i dializzati lombardi:

il progetto di dialisi domiciliare previsto in scadenza a fine novembre verrà prorogato di qualche mese.

Meno costi per le casse pubbliche e un servizio più efficace, più accessibile e più funzionale alle esigenze di questi pazienti”.

Lo annuncia Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone.

“I costi di trasporto pesano per il 25% sul totale delle spese per la dialisi

 Continuare ad erogarla a livello domiciliare garantirebbe un risparmio consistente” aggiunge Emanuele Monti.

“In questi mesi l’attenzione di Regione Lombardia ai dializzati è stata costante e proficua, anche grazie alla collaborazione con le associazioni dei pazienti.

Quello appena raggiunto è sicuramente un altro bellissimo tassello che si va ad aggiungere ad un percorso di buongoverno consolidato” ricorda Monti.

“La proroga del progetto è una cosa necessaria per i pazienti dializzati i quali per ben due anni hanno effettuato la prestazione a domicilio con l’ausilio del personale infermieristico, migliorando la qualità di vita e le condizioni cliniche.

Non sottoporre queste persone allo stress causato dal dover andare in ospedale tre giorni a settimana è sicuramente positivo.

Ringraziamo il Presidente Monti e Regione Lombardia per aver compreso l’importanza di tale iniziativa, siamo sicuri che ci saranno ancora occasioni di collaborazione”.

Queste le parole di Ciro Esposito, Professore associato di Nefrologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pavia e Presidente del SIN-Reni Lombardia.

“Accogliamo con favore la notizia che proseguirà in Lombardia la sperimentazione dell’emodialisi domiciliare assistita. Spostare il baricentro delle cure verso il territorio e ove possibile presso il domicilio dei pazienti è un obiettivo da perseguire con determinazione, perché rappresenta una parte del futuro della sanità. La dialisi domiciliare (emodialisi o peritoneale) assistita da un caregiver professionale, quando possibile, può consentire un maggiore benessere per il paziente, non più costretto a recarsi in ospedale per tre giorni alla settimana e un risparmio per il servizio sanitario, da impiegare utilmente per migliorare le cure dei malati cronici. ANED si augura che con la prosecuzione della sperimentazione si giunga ad estendere la dialisi domiciliare assistita da parte delle ASST in modo permanente su tutto il territorio regionale. Una rete di medici, infermieri e altro personale sanitario che operi nel territorio, con il supporto della telemedicina e della medicina digitale, è la migliore risposta al complesso fenomeno della cronicità, senza dover sacrificare i benefeci che oggi sono garantiti dalla medicina ospedaliera”. Queste le parole di Giuseppe Vanacore e Teresa Siclari, rispettivamente Presidente Nazionale e Segretario Regionale dell’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto (ANED).

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