Milano, “Siamo Ragazzi, non siamo diagnosi”, il nuovo libro di Vincenza Palmieri, presentato al Laboratorio del Bicocca Village

Milano. Venerdì 22 novembre, presso la Franco Angeli Academy, laboratorio del Bicocca Village, si è tenuta la presentazione dell’attesissimo libro “Siamo ragazzi, non siamo diagnosi”, di Vincenza Palmieri (Armando Editore).

L’autrice, nell’ambito del Festival “Il diritto di essere bambini” Università Milano-Bicocca: “Nei luoghi in cui si scrive il futuro, attraverso la formazione dei professionisti di domani, è fondamentale un approccio non medicalizzato, ai nostri ragazzi”

Non solo 40 anni di battaglie, per salvare Bambini e Famiglie da quelle che l’autrice definisce “carriere da malati”. Ma anche il manifesto di un’alternativa possibile

Il volume raccoglie non solo decenni di lavoro sul campo con i ragazzi, ma anche gli esiti delle battaglie normative – nei luoghi delle Istituzioni, nei Tribunali, ma anche nelle case e nelle piazze – contro l’approccio medicalizzato che sta aggredendo e psichiatrizzando il percorso naturale di crescita di Bambini e Adolescenti nel nostro Paese.

L’evento, emozionante oltre che ricco di contenuto, è stato introdotto dalle parole della Prof.ssa Franca Zuccoli, docente della Bicocca, lieta di ritrovare nuovamente la prof.ssa Palmieri in una giornata dedicata ai Diritti Universali, ai Diritti delle Famiglie e dei Bambini.

La presentazione, condotta dal giornalista Mediaset Fabio Tricoli assieme all’autrice ha visto momenti particolarmente intensi, culminati con la lettura da parte di un ex studente di alcune pagine incisive, dirompenti e, assieme, colme di vita: la storia e le storie di migliaia di ragazzi condannati a una carriera da malato per diagnosi facili e strumentali, incanalati nei corridoi della neuro-psichiatria infantile per i gangli di una normativa di settore che si è accomodata nella delega al Servizio Sanitario.

Hanno partecipato mamme, papà, nonne e nonni, studentesse e studenti profondamente  coinvolti da un tema che ormai rappresenta una vera e propria “pandemia sociale” dall’informazione ufficiale e dai Media fin troppo taciuta, come ha tenuto a sottolineare la stessa prof.ssa Palmieri. Che ha acceso un riflettore importante anche sul ruolo dei cosiddetti nuovi media – e sui Social in primis – complici di una deriva verso la diagnosi e l’autodiagnosi, da parte dei ragazzi, che rende il “disturbo” motivo d’orgoglio, il “DSA” fico, quasi agognato dagli adolescenti, che si rifugiano in definizioni che non sanno rappresentare invece, per loro, una condanna.

“Carriere da malati”, così le definisce efficacemente l’autrice, che da 40 anni – dai tempi della Riforma Basaglia – lotta contro il trasformismo sotterraneo della Psichiatria e denuncia i sempre rinnovati “vestiti” con cui ammanta sé stessa di nobili intenzioni.

 

Onorando la professione giornalistica, Fabio Tricoli ha accompagnato la Professoressa Palmieri nello sviscerare il tema del libro con domande dalla portata sociale fino all’intimità personale: perché come sottolinea la dedica del volume – “a tutti i bambini e ai ragazzi che ho incontrato” – il libro della prof.ssa Palmieri è costruito sulla solida base delle battaglie quotidiane, sull’esperienza dell’incontro con le famiglie; con genitori che erano convinte di fare il bene dei propri figli, affidandosi a diagnosi e percorsi di natura psichiatrica e che, invece, si sono ritrovati prigionieri assieme a loro fino a perderne la genitorialità e la custodia.

Il libro e l’evento hanno corso su strade parallele, fino a raggiungere il tema  delle soluzioni possibili.

Perché non c’è denuncia che abbia valore se non si afferma che un’alternativa non è solo possibile, ma necessaria. E, dunque, si è parlato non solo di Filiera Psichiatrica – denunciando i percorsi deteriori che imprigionano Famiglie e Minori – ma anche di soluzioni. Si è parlato di ascolto, di osservazione priva di giudizio, di Formazione, Scuola, di Pedagogia Familiare.

E ci si è lasciati con una promessa d’azione comune; perché, come ha sottolineato in chiusura la Prof.ssa Palmieri, per uscire dall’attuale impasse diagnostica e sostenere Famiglie e Bambini è necessario un lavoro di squadra.

Un risultato che è alla portata solo agendo tutti insieme.

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