Cuvio, Laveno Mombello e Luino, spaccio nei boschi

Cuvio, Laveno Mombello e Luino,  I militari sono rimasti per diverse ore fermi Fermi e mimetizzati nel bosco adiacente l’area interessata dallo spaccio per documentare il via vai. I dettagli comunicati dall’ARMA Individuati due nord africani, intenti a servire gli acquirenti in via Fabi del comune di Cugliate Fabiasco in località conosciuta come “ la rete verde” per la presenza di una vecchia ed obsoleta recinzione che costeggia la provinciale che collega Cugliate e Montegrino Valtravaglia. I Carabinieri hanno atteso per ore, mimetizzati: hanno notato i  tossicodipendenti che raggiungevano il luogo di spaccio, e atteso il momento propizio per intervenire, che ha consentito di fermare i due extracomunitari.  Nordafricani bloccati, cosa è stato sequestrato? Sequestrata cocaina, eroina ed hashish, circa 5000 euro provento dell’attività di spaccio, 200 franchi svizzeri, 3 telefoni cellulari, un bilancino di precisione per droga. Tutto il necessario che dimostra il flusso di denaro dallo spaccio e il materiale che serviva ai due. Multe a chi acquista la droga  “Sono stati sanzionati tre acquirenti, ai quali è stata applicata la misura accessoria del ritiro della patente di guida. La maggior parte del denaro è stata rinvenuta accuratamente confezionata con della pellicola trasparente.” Preziose le informazioni dei cacciatori I cacciatori durante le battute di caccia, individuano e segnalano ai carabinieri i bivacchi degli spacciatori Questo consente ai militari di attenzionare l’area e di monitorare il flusso sospetto dei malintenzionati.  Chi sono i fermati? Sonio due marocchini, clandestini e già censiti sul territorio, che sono stati accompagnati negli uffici del Comando di Luino per le operazioni di foto-segnalamento. I Carabinieri precisano pure che: “uno dei due arrestati era anche destinatario di un Ordine di Esecuzione Pena Detentiva emesso dalla Procura della Repubblica di Varese – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo scontare una pena di 2 anni, 5 mesi e 25 giorni in relazione a diverse condanne accumulate negli anni scorsi per vari reati. L’altro arrestato era invece destinatario di numerosi ordini di espulsione emessi dalla Questura. Operazioni che si ripetono spesso nel tempo, segno che i Carabinieri non demordono, conoscono le aree a rischio e intervengono con le prove in mano.