Cuorgné, mega immobile confiscato

il comune non lo vuole , proteste di “Libera”

L’immobile di pregio ma molto grande è il complesso immobiliare che fu di Giovanni Iaria, morto in carcere.

Il sindaco: «Costi troppo elevati per le nostre finanze», non se la sente di manutenere e gestire un immobile così grande.

Cuorgné, mega immobile confiscato, il comune non lo acquisisce, un’occasione o un onere?

Courgnè non è una metropoli e le casse comunali potrebbero non reggere, ma volendo si potrebbe trovare il modo, chiedendo contributi allo stato, oppure con convenzione con privati.

Le condizioni dell’immobile come appaiono dal video di “Libera”

Carovana Antimafie, tappa nel bene confiscato a Iaria, https://www.youtube.com/watch?v=gOGxiteKEpo&t=1s

20 aprile 2013, il giorno della confisca, un tempo enorme che la dice lunga sulla burocrazia incredibile in ogni meandro di questo stato.

Maria Josè Fava,  referente regionale di Libera Piemonte,  ha ricordato che i beni confiscati hanno 2 importanti significati:

ci ricordano che le mafie esistono e si radicano nei territori dove trovano un tessuto favorevole perciò è nostra responsabilità rendere il territorio ostile, repellente, impermeabile agli interessi che portano le organizzazioni criminali.

Ma ancora più importante è il secondo significato: riutilizzare un bene confiscato vuol dire che le mafie si possono sconfiggere.

I beni confiscati sono un bene della democrazia… la mafia l’abbiamo sconfitta, dice una delle partecipanti alla ricognizione.

Il diniego della sindaca riconsegna il bene allo Stato e scommettiamo fin da ora che finirà in malora.

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