L’altro giorno abbiamo letto su vari giornali il caso di un allevatore nuorese, sanzionato per non aver aggiornato i registri di stalla di oltre 50 capi. I militari della zona del nuorese stanno portando avanti la loro campagna di contrasto del reato di abigeato. Un fenomeno antico ma ancora presente in Sardegna.

Reato di abigeato: un fenomeno antico ma anche attuale

Abbiamo accolto anche noi una testimonianza, che per diritto di cronaca  non riveleremo la fonte.  Questo signore ci racconta, ciò che è successo nella sua azienda in Sardegna, precisamente in Gallura. Dopo una diatriba con  il suo socio. Chiede a quest’ultimo un report dei capi di bestiame per aggiornare il registro di stalla. Il socio si rifiuta di fornire il seguente report, soprattutto riguardo le nascite degli agnelli. 

L’imprenditore disperato, per evitare di andare incontro ad una sanzione, contatta le autorità competenti ma non rispondo nell’immediatezza. Impiegano circa due anni!

Le domande che ci poniamo, in questo lasso di tempo il bestiame che fine ha fatto? Perché hanno risposto dopo anni?

Sempre il seguente imprenditore ci narra che i capi di bestiame erano più di cento. Molte di questi capi erano gravide, per cui si presume che abbiano partorito degli agnelli. Che fine hanno fatto questi agnelli? Soprattutto dove sono andati a finire?

Sempre le seguenti autorità, non danno delle risposte esaurienti. Dichiarano (dopo circa due anni) che dai loro controlli ne spuntano soltanto 48 capi mancanti ma in realtà il numero è molto più elevato. . Altro dubbio amletico, ma se nell’ultimo aggiornamento del registro i capi erano 135 ( tra cui quelle gravide), come mai adesso il numero si riduce  soltanto a 48?  Calcolando il numero  annuale di nascite per difetto, possiamo ipotizzare la nascita di 90 agnelli, un numero maggiore rispetto ai capi mancanti. Ribadiamo che sono trascorsi oltre due anni, per cui il numero di capi mancanti si gonfia ulteriormente. 

Secondo la nostra fonte,  qualcuno ha cercato di coprire o avvantaggiare la persona che doveva custodire il gregge. 

La storia non finisce qui. Sempre il seguente imprenditore, nel momento in cui viene fornito il seguente report, ribadisce che non era assolutamente corretto. Sottolineando con dati e prove alla mano, che il numero in questione non era reale. Dall’altra parte le autorità, non rispondono  più. 

Diversamente  i militari  del Comando Provinciale di Nuoro, da cui va a loro la nostra infinita stima.  Quest’ultimi fanno sapere dall’Arma,  proseguono la loro campagna di contrasto dell’abigeato, che viene definito «un fenomeno tipicamente rurale, arcaico e tuttavia attuale». 

Noi aspettiamo che questa vicenda appena  raccontata abbia un nuovo lieto fine!

 

 

 

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