Energia elettrica e metano, flash mob all’impianto idroelettrico del Taloro e nell’area industriale di Ottana

Energia elettrica e metano al centro del dibattito nazionale a causa dei costi esorbitanti per la mobilità e anche per le bollette.

Draghi e il suo Governo cercano di correre ai ripari con provvedimenti rapidi e dettati dall’emergenza per fronteggiare possibili tagli da parte della Russia.

Energia elettrica e metano: Assemblea per la democrazia energetica della Sardegna (Ades), contro il Dpcm licenziato

Cosa sta succedendo in Sardegna e perchè c’è aria di mobilitazione?

il Dpcm prevede l’estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale attraverso un cavo SardegnaSicilia che fa parte del Tyrrhenian Link.

https://www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/Tyrrhenian-link

“Verrà utilizzato in chiave export, per inviare, cioè, l’energia prodotta da fonti rinnovabili verso il Continente, come evidenziato dal Piano di Sviluppo Terna

denunciano i manifestanti – Per questa ragione le richieste per la realizzazione di grandi impianti da fonti rinnovabili sono in forte aumento, molto oltre il fabbisogno sardo”.

Nella foto sopra, tratta dal sito di Terna si vede il tratto di 950 km che unirà Sicilia e Sardegna, sotto il profilo energetico.

Le comunicazioni del ministero:

Il Ministero della Transizione Ecologica dà l’avvio formale del procedimento autorizzativo del “Tyrrhenian Link – Ramo Est”, la tratta dell’elettrodotto sottomarino che collega Campania e Sicilia.


Gli interessati potranno prendere visione del progetto ed eventualmente presentare osservazioni scritte al Ministero entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avvio del procedimento.

Il gas invece?

“La Sardegna avrà un hub energetico che potrà movimentare qualcosa come 6 o 7 miliardi di metri cubi di gas, quando il fabbisogno sardo è stimato tra i 460 milioni e 900 milioni di metri cubi dal Piano energetico” spiegano ancora i promotori del sit-in.

“Anche la piana di Ottana è interessata dall’assalto che la Sardegna sta subendo da parte delle società di produzione di energia elettrica – spiega Laura Cadeddu dell’Ades -:

da una parte il progetto di una nuova centrale elettrica a metano/gasolio, a riproporre le eterne promesse mancate dell’industria fossile

E dall’altra il progetto per l’installazione di un parco fotovoltaico da 85,80 MW su una superficie di 140 ettari:

una speculazione selvaggia che farà felici imprenditori milionari del nord Italia e di paesi esteri. L’unica vera transizione sono le ‘comunità energetiche'”.

I manifestanti contestano il progetto:

 “Il caro energia può essere combattuto solo da comunità energetiche, territoriali anche attraverso il ricorso agli accumuli ottenibili attraverso fonti di energia pulita già esistenti come le centrali idroelettriche – ha aggiunto il giornalista Piero Loi – Se si seguisse il Piano energetico sardo, sarebbe possibile spegnere le centrali a carbone senza il ricorso al nuovo elettrodotto”. (ANSA)

Il dibattito è aperto, speriamo si giunga a una soluzione rapida e condivisa, visti i tempi veramente difficili, e rimandare non è piu’ possibile.

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