Confiscati beni per oltre 3 milioni di euro a tre esponenti di Cosa Nostra di Corleone

Palermo, 28 novembre 2023 – I Carabinieri del ROS, coadiuvati da quelli del Comando Provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione a due distinti decreti di confisca di beni, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo su proposta della Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo.

I provvedimenti, divenuti irrevocabili a seguito delle ultime pronunce della Suprema Corte di Cassazione, hanno sancito la confisca definitiva di:

  • rapporti bancari
  • abitazioni
  • terreni
  • polizze assicurative
  • complessi di beni aziendali
  • un magazzino

per un valore stimato complessivo superiore ai 3 milioni di euro.

I beni confiscati sono riconducibili a tre esponenti del mandamento di Cosa Nostra di Corleone:
  • Rosario Salvatore Lo Bue, ritenuto reggente del mandamento
  • Leoluca Lo Bue, figlio di Rosario Salvatore
  • Calogero Giuseppe Lo Bue, deceduto nel 2022

Le indagini patrimoniali, eseguite dal ROS attraverso l’incrocio di informazioni provenienti dall’Agenzia delle Entrate, dalle tradizionali Banche dati e da quelle utilizzate per lo svolgimento di accertamenti di illeciti nel settore agroalimentare, hanno permesso di documentare:

  • il regime di monopolio mafioso nel quale Rosario Salvatore Lo Bue ed il figlio Leoluca, mediante l’impiego di prestanomi ed in violazione di norme e regolamenti, hanno operato, prevalentemente nel settore agroalimentare, biologico e dell’allevamento del bestiame, beneficiando anche dei relativi contributi comunitari;
  • un’evidente sperequazione tra i redditi dichiarati da Calogero Giuseppe Lo Bue ed il valore dei beni a lui intestati o comunque riconducibili, da cui è stato possibile dedurre che lo stesso, negli anni in cui era in vita, si è avvalso di mezzi e disponibilità finanziarie illecite derivanti dalla sua appartenenza a Cosa Nostra.

Le attività investigative, svolte in supporto alle indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monreale e della Compagnia Carabinieri di Corleone sul mandamento mafioso di Corleone, costituiscono il completamento dell’attività di contrasto, anche con riferimento ai profili patrimoniali, portata avanti dai Carabinieri nei confronti del mandamento di Corleone.

La confisca comprende, inoltre, l’abitazione familiare di Corleone di Calogero Giuseppe Lo Bue, indicata negli atti giudiziari relativi alla cattura di Bernardo Provenzano come “fermo posta” per l’inoltro della corrispondenza al tempo destinata a quest’ultimo.

Condividi sui social