Liste d'attesa in Sicilia, pazienti che rinunciano alle cure

Liste d’attesa incredibili al Nord come al Sud, in Sicilia tante le proteste

 Liste d’attesa in Sicilia. L’allarme proviene da piu’ parti

 i dati:
A Villa Sofia-Cervello la prima data è il 24 novembre in classe D, il 22 dicembre in classe P.

Al Civico si aspetta in media 80 giorni per una visita programmabile. All’Asp Palermo la prima disponibilità è il 28 novembre.

Al Cannizzaro di Catania l’attesa va da un mese a sei mesi, mentre al Policlinico etneo passano da 82 a 129 giorni.

Liste d’attesa. Negli ambulatori dell’area metropolitana dell’Asp Messina si aspetta di più per una visita differibile (125 giorni) che per una programmabile (21 giorni).

La tecnologia in aiuto:

Su Google Play, è disponibile l’App SovraCup,

applicazione per smartphone dedicata alla prenotazione delle visite specialistiche e degli esami strumentali in SSN presso le Aziende Sanitarie della Regione Sicilia.

Liste d’attesa. Cosa la regione Sicilia?
il governo Musumeci prevede una quota aggiuntiva di 7 milioni di euro. In secondo luogo, l’Amministrazione stanzierà 25 milioni in più per le prestazioni di alta complessità erogate dal sistema delle case di cura private.
Una misura pensata anche per evitare che i cittadini siciliani siano costretti a viaggiare fuori regione per ricevere assistenza di alto livello.
 «Con questo accordo – sottolinea l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza – raggiungiamo un doppio obiettivo.
Da un lato, stabiliamo le risorse per i privati convenzionati, realtà che forniscono un contributo fondamentale in una logica di sinergia pubblico-privato, tutta a favore del cittadino.
Dall’altro, istituiamo un nuovo principio:
se il privato riesce ad erogare prestazioni di alta complessità, aggiuntive a quelle già previste, sarà coperto da un ulteriore budget.
L’obiettivo è evitare che i siciliani vadano a curarsi al Nord.
il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in una nota al Coordinamento intersindacale della medicina specialistica del territorio (Cimest):
“Le criticità delle lunghe liste di attesa nell’erogazione delle prestazioni specialistiche in Sicilia segnalate dal Cimest sono all’attenzione e rappresentano una priorità del governo regionale”.
Nel frattempo la politica si divide, come sempre sulle poltrone, ma prima o poi un piano concreto ci dovrà essere.
Mancano i medici e per questo la Meloni ha assunto una posizione chiara:

Meloni: “Con fine obbligo vaccinale 4mila medici tornano in servizio. Rave? Abbiamo creato nuovo reato”.

La questione è complessa e ogni regione si muove in autonomia, in primis la Sicilia, e questo va bene se ci sono risposte concrete.

La sanità è una materia delicata ma anche “pesante” dal punto di vista politico ed economico.

Negli anni scorsi e il trend non sembra cambiare, si insiste con il finanziare le cliniche private e allora queste devono intervenire per evitare intasamenti e ritardi.

In caso contrario si lasciano i cittadini da soli nelle emergenze e poi non ci si lamenti che il numero dei morti in Italia, per malattia, sia superiore a quello di altri paesi europei.

 

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