Verona. Valore di 2,8 milioni di euro

Verona, Il Tribunale di Reggio Calabria e’ intervenuto su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci della Direzione Distrettuale Antimafia reggina.

Sequestro di sedici fabbricati e un terreno tra i comuni veronesi di Nogarole Rocca e Villafranca di Verona, con oltre un centinaio di automezzi.

Il Sequestro e’ arrivato dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Verona.

Uomo della cosca “Pesce” di Rosarno (Reggio Calabria)

L’operazione era denominata “Porto franco”, eseguita nel 2014 dalla Dda di Reggio Calabria nei confronti della locale cosca di ‘ndrangheta, operante principalmente nella piana di Gioia Tauro.

Le indagini sono proseguite fino agli esiti attuali che hanno visto il coinvolgimento di un affiliato ai “Pesce”.

Verona. La misura è stata emessa dal, nei riguardi di un imprenditore, operante nel settore della logistica, nei cui confronti è stato disposto il sequestro del patrimonio a lui riconducibile anche tramite familiari. (ANSA).

 Per quella vicenda era stato arrestato e successivamente condannato a 10 anni di reclusione in primo grado, confermati in appello, la cui sentenza è ora oggetto di un nuovo processo d’appello, ancora in corso.

Ricordiamo chi sono i “Pesce”

“Secondo il Pubblico Ministero della Dda di Reggio Calabria Alessandra Cerreti, «in Calabria essere un Pesce è come in Sicilia essere un Riina o un Provenzano». 

I “Pesce” hanno a loro corredo 30 “locali” da Reggio Calabria a Milano.
Controllano i mercati agricoli e i traffici a Gioia Tauro, droga compresa Il loro potere e’ consolidato da accordi con i Piromalli, Mancuso e Mole’.
Al Nord sono presenti a Milano nel quartiere di Quarto Oggiaro, ma anche in altre regioni e città per es. Aosta insieme ai Bellocco hanno collegamenti con la criminalità, austriaca, greca, libanese, tedesca e francese[

.Hanno partecipato, dettando legge, alla guerra di mafia avvenuta nella provincia di Catanzaro, Crotone e nella Sibaritide Cosentina.

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