4 giugno, sciopero a Malpensa, vertenza importante per il rinnovo contrattuale

Cgil, Cisl e Uil scrivono al Ministro, le nuove norme sul trasporto pubblico e locale, preoccupano

Gli aspetti contestati sono molteplici: aperture al mercato, penalizzazione sulle risorse del Fondo Nazionale Trasporti,

Per quanto concerne il servizio pubblico non di linea, l’art.8 interviene sulla Legge n.12 del 2019 di cui mancano i decreti attuativi ed interviene su materie di competenza di Comuni (turni di lavoro, tariffe, potestà regolatoria e programmatoria del servizio) delegando alle Piattaforme piuttosto che regolarne gli ambiti e le funzioni.

Su tale tema le scriventi hanno già proclamato una prima azione di sciopero. 

Entriamo nel merito dando spazio al testo in forma integrale

Ministro dei Trasporti e della Mobilità
Sostenibili
Prof. Enrico Giovannini

Spett.le Ministro, 

le scriventi Segreterie esprimono estrema preoccupazione per i provvedimenti legislativi in esame in questi giorni. 

Per quanto concerne il DL Concorrenza,siamo di fronte a non poche novità per ilsettore del trasporto pubblico locale ed il settore portuale. 

Sul TPL gli art. 6 e 7, sembrano orientati a una stretta sul ricorso all’ “in-house” in favore di una apertura al mercato, che non ha sempre dimostrato di garantire efficacia ed efficienza e soprattutto con meccanismi di penalizzazione sulle risorse del Fondo Nazionale Trasporti che andrebbero a gravare su un sistema debole e già in crisi che necessita di una riforma complessiva di settore e non di provvedimenti spot. 

Per quanto concerne il servizio pubblico non di linea, l’art.8 interviene sulla Legge n.12 del 2019 di cui mancano i decreti attuativi ed interviene su materie di competenza di Comuni (turni di lavoro, tariffe, potestà regolatoria e programmatoria del servizio) delegando alle Piattaforme piuttosto che regolarne gli ambiti e le funzioni. Su tale tema le scriventi hanno già proclamato una prima azione di sciopero. 

Nel settore portuale la proposta di riscrittura dell’art.18 della legge 84/94 attraverso l’art. 3 del DL in questione rischia di pesare negativamente sulle Autorità di Sistema Portuale. Analogamente il superamento del divieto di cumulo delle concessioni desta grande preoccupazione, perché per i porti di interesse nazionale ed internazionale esso potrebbe determinare un abuso di posizione dominante, ma soprattutto perché, in tale intervento, non vi è nessun disposto normativo che impedisca l’interscambio di personale e quindi di manodopera tra diverse aree in concessione. Un approccio che indebolisce gravemente l’assetto del mercato regolato portuale, altamente efficiente e flessibile anche attraverso il pool di manodopera in capo agli artt.17. 

Aggiungiamo che nei diversi provvedimenti non esiste alcun accenno sul fondo di accompagnamento all’esodo per i lavoratori portuali, richiesto dalle parti con un avviso comune, né al tema dell’Autoproduzione che, dopo l’intervento normativo contenuto nell’art.199 della L.77/2020, attende ancor oggi l’indispensabile decreto attuativo, né al rifinanziamento delle agenzie di riqualificazione e somministrazione per i porti di Gioia Tauro e Taranto e alla costituzione analoga nel porto di Cagliari.

Per il Trasporto Aereo non sono più eludibili interventi strutturali per i lavoratori travolti dalle crisi sia ai fini della conservazione delle abilitazioni che della incentivazione alla loro ricollocazione nel settore. 

Stupisce, in conclusione, che non via sia nessun recepimento dei temi sollevati nel documento unitario a Lei consegnato e sul quale era in corso un confronto con le Strutture del Ministero. 

Tutto ciò premesso, rimaniamo in attesa di una Sua urgente convocazione per affrontare i temi in parola. 

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