15 Novembre 2024 00:48
Frontalieri: Italia e Svizzera, telelavoro fino al 25% dal 1 gennaio 2024
Roma, 28 novembre 2023 – Italia e Svizzera hanno siglato un accordo tecnico per disciplinare il telelavoro dei lavoratori frontalieri.
L’accordo, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024, prevede la possibilità di svolgere il telelavoro fino al massimo del 25% dell’orario di lavoro.
La disciplina si applicherà già dal 1° gennaio 2024 sulla base di un accordo amichevole transitorio.
Il Protocollo si limita esclusivamente alla codifica delle integrazioni e modifiche previste dalla Dichiarazione di intenti del 10 novembre firmata dal ministro Giancarlo Giorgetti e dalla consigliera federale Karin Keller- Sutter e prevede la possibilità di svolgere il telelavoro fino al massimo del 25% dell’orario di lavoro.
Contestualmente, le autorità competenti di Italia e Svizzera hanno firmato anche un accordo amichevole relativo al periodo dal 1° febbraio 2023 al 31 dicembre 2023.
L’accordo introduce, in senso retroattivo, la possibilità di svolgere il telelavoro per i contratti che lo prevedono fino a un massimo del 40% dell’orario di lavoro.
L’accordo è un risultato importante per i lavoratori frontalieri, che potranno beneficiare di maggiore flessibilità e conciliare meglio la vita lavorativa con la vita privata.
Vantaggi del telelavoro per i lavoratori frontalieri
Il telelavoro offre ai lavoratori frontalieri una serie di vantaggi, tra cui:
Flessibilità: il telelavoro permette ai lavoratori di organizzare il proprio tempo di lavoro in modo più flessibile, ad esempio lavorando da casa alcuni giorni alla settimana.
Conciliazione vita-lavoro: il telelavoro può aiutare i lavoratori a conciliare meglio la vita lavorativa con la vita privata, ad esempio permettendo loro di passare più tempo con la famiglia e gli amici.
Riduzione dei costi: il telelavoro può aiutare i lavoratori a ridurre i costi di trasporto e di alloggio, ad esempio evitando di dover fare la spola tra Italia e Svizzera tutti i giorni.
Conclusione
L’accordo siglato da Italia e Svizzera rappresenta un passo avanti importante per i lavoratori frontalieri, che potranno beneficiare di maggiore flessibilità e conciliare meglio la vita lavorativa con la vita privata.