15 Febbraio 2025 08:18
Busto Arsizio. Liceo Scientifico Sportivo “Marco Pantani”, e i suoi ragazzi coinvolti in un progetto a sfondo sociale :
“Io non me la bevo”, un messaggio esplicito
Un momento di sensibilizzazione realizzato dalla scuola diretta da Mauro e Cinzia Ghisellini;
e la Federazione Motociclistica Italiana, sotto la spinta del presidente regionale Ivan Bidorini e del coordinatore Oreste Ticozzi.

Marco Caccianiga, ha dato il via ai giovanissimi studenti dell’istituto ACOF con prima una piccola lezione di teoria.
L‘iniziativa vuole mettere in risalto le regole del Codice della Strada.
Importante la conoscenza delle regole della strada e il corretto utilizzo delle attrezzature di protezione (dai caschi ai giubbotti, passando per tutti i possibili dispositivi di sicurezza)
E via all’ e-work Arena per svolgere un corso pratico di guida sicura.
Attività sviluppata con gli esperti della Federmoto, i quali hanno messo a disposizione quattro scooter e, disegnando un tracciato con i birilli, hanno insegnato i comportamenti giusti per essere sempre in pieno controllo del mezzo.
Lezione pratica per evidenziare cosa accade agli ubriachi
Ai giovani sono stati fatti indossare degli occhiali capaci di creare effetti distorsivi
Occhiali simili a quelli che si verificano nei casi di ubriacatura, in modo da rendere tangibili i rischi che si corrono quando si sale in sella in condizioni fisiche non perfette.
«Momenti come questi – afferma il professor Caccianiga – rappresentano un valore aggiunto notevole che contribuisce alla formazione personale dei ragazzi.
È importante, anzi indispensabile, che tecnici di provata esperienza come quelli della Federazione Motociclistica
Notevole la possibilità di parlare direttamente ai giovani, spiegando in maniera molto pratica e diretta quanto sia importante usare sempre la testa».
Al corso di guida sicura, hanno partecipato anche due studenti del “Pantani” che si dedicano proprio alla disciplina delle corse motociclistiche.
Presenti Leonardo Abruzzo e Alessandro Morosi, entrambi piloti nelle varie categorie della Moto3.
«Un modo – rimarca Caccianiga – per mostrare in maniera chiara che un conto è praticare uno sport motoristico in maniera professionale, con tutta la preparazione e le regole del caso
Altro è muoversi sulle strade, dove un comportamento corretto e prudente elimina gran parte dei pericoli».