Produzione di uranio in Marocco una nuova frontiera energetica globale

Il Marocco si prepara a entrare nel ristretto gruppo dei Paesi protagonisti nella produzione di uranio, grazie alle sue immense riserve di fosfato naturale. Secondo un’analisi del Middle East Institute, la monarchia nordafricana potrebbe superare di tre volte le attuali riserve mondiali di uranio presenti in Australia, aprendo scenari inediti per il mercato energetico globale.

Uranio una risorsa strategica e regolata in Marocco

L’uranio è un metallo fondamentale per la produzione di energia nucleare, ma anche per applicazioni mediche, industriali e militari. A differenza del petrolio e del gas naturale, non può essere commercializzato liberamente. La sua distribuzione avviene solo attraverso accordi bilaterali, sotto la supervisione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Questo ne fa una materia prima critica, soggetta a forti pressioni geopolitiche.

Fosfato e uranio un legame naturale

Il Marocco produce circa 35 milioni di tonnellate di fosfato naturale ogni anno, posizionandosi tra i leader mondiali del settore. Le rocce fosfatiche, oltre a essere utilizzate per la produzione di fertilizzanti, contengono anche tracce di uranio. Attraverso un processo di estrazione già consolidato in Paesi come Stati Uniti, Israele e Iran, è possibile recuperare uranio da queste rocce, trasformando un sottoprodotto agricolo in una risorsa energetica strategica.

Produzione di uranio in Marocco una prospettiva di lungo termine

Secondo gli esperti, il Marocco potrebbe garantire una produzione stabile di uranio per decenni, senza compromettere la filiera agricola. Questo doppio utilizzo delle risorse naturali rappresenta un vantaggio competitivo, soprattutto in un contesto globale segnato da instabilità e crescente domanda energetica. Il Paese potrebbe così rafforzare la propria autonomia energetica e diventare un esportatore strategico.

Impatto sulla geopolitica energetica

La produzione di uranio in Marocco potrebbe modificare gli equilibri geopolitici. Attualmente, il mercato è dominato da pochi attori, tra cui Australia, Kazakistan e Canada. L’ingresso del Marocco, con riserve potenzialmente superiori, potrebbe ridurre la dipendenza da fornitori tradizionali e offrire nuove opportunità di cooperazione internazionale, soprattutto con l’Europa e l’Africa.

Fonte: https://www.ispionline.it/

Tecnologie e accordi internazionali

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