26 Dicembre 2024 19:30
Il re ha presieduto una riunione sulla crisi idrica invitando il governo a comunicare le misure di emergenza che verranno attuate
Il re Mohammed VI ha presieduto oggi al Palazzo Reale di Rabat, una sessione di lavoro dedicata alla questione dell’acqua e alla crisi idrica che si registra in Marocco. Secondo quanto si legge in un comunicato stampa del Gabinetto Reale, la questione dell’Acqua è una questione strategica che beneficia di un monitoraggio costante e della preoccupazione del Sovrano. In questo contesto segnato da un notevole deficit in termini di precipitazioni e da una fortissima pressione sulle risorse idriche in tutte le regioni del Regno.
Questa riunione di lavoro si aggiunge a numerose altre azioni già intraprese in Marocco, in particolare nel quadro del Programma nazionale di approvvigionamento di acqua potabile e irrigazione 2020-2027. È il caso, in particolare, della realizzazione dell’interconnessione dei bacini di Sebou e Bouregreg e della messa in esercizio delle stazioni di dissalazione di Agadir e Safi/Jorf Lasfar.
All’inizio di questa riunione di lavoro, il ministro delle Attrezzature e dell’acqua del Marocco, Nizar Baraka, ha presentato la situazione idrica, che evidenzia, per il periodo da settembre a metà gennaio 2024, un deficit di precipitazioni del 70% rispetto al la media, nonché un tasso di riempimento della diga del 23,2% rispetto al 31,5% dello stesso periodo dell’anno scorso.
Grazie alle azioni già intraprese, in particolare nel quadro del Programma nazionale di approvvigionamento di acqua potabile e irrigazione 2020-2027, diverse province e regioni sono state adeguatamente rifornite di acqua potabile negli ultimi anni.
È il caso, in particolare, della realizzazione dell’interconnessione dei bacini di Sebou e Bouregreg e della messa in esercizio delle stazioni di dissalazione di Agadir e Safi/Jorf Lasfar.
Il ministro ha poi presentato davanti al Re il piano d’azione di emergenza elaborato dai dipartimenti competenti per far fronte alla situazione attuale e garantire l’approvvigionamento di acqua potabile, in particolare nelle città, nei centri e nelle località carenti o che potrebbero esserlo.
Questo piano d’azione di emergenza presentato al Sovrano e attuato a livello dei vari sistemi idraulici del Regno, prevede una serie di misure tra cui, a breve termine, la mobilitazione ottimale delle risorse a livello di dighe, pozzi e stazioni esistenti. Ma anche di impianti di desalinizzazione. Sono compresi anche la costruzione di apparecchiature urgenti per il trasporto e la fornitura di acqua e laddove la situazione richiede possibili misure per limitare le portate dell’acqua di irrigazione o di distribuzione.
Allo stesso tempo, e in conformità con le linee guida reali, verranno accelerati i progetti previsti con un impatto a medio termine, in particolare le dighe attualmente in costruzione, l’interconnessione tra Sebou, Bouregreg e Oum Rabia, il programma nazionale di acqua di mare stazioni di desalinizzazione, programma di riutilizzo delle acque reflue depurate, programma di risparmio idrico a livello di approvvigionamento idrico e reti di distribuzione potabile e irrigua.
Mohammed VI ha esortato i dipartimenti e le organizzazioni interessate a raddoppiare la vigilanza e gli sforzi per affrontare la sfida della sicurezza idrica e garantire la fornitura di acqua potabile a tutte le località del Regno.
A questo proposito, il Sovrano ha invitato il governo a instaurare una comunicazione trasparente e regolare con i cittadini sugli sviluppi della situazione idrica e sul piano delle misure di emergenza che verranno attuate, rafforzando al contempo la sensibilità del grande pubblico al risparmio idrico e alla lotta contro ogni forma di spreco o di utilizzo irresponsabile di questa vitale materia.