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Micro e nanoplastiche: possibili effetti sulla salute e disturbi neurologici

 

Le micro e nanoplastiche sono ormai ovunque.

Queste minuscole particelle derivano dalla degradazione della plastica e finiscono nell’aria, nell’acqua e nel cibo.

Il loro impatto sulla salute è ancora poco chiaro, ma le ricerche suggeriscono possibili rischi.

 

Micro e nanoplastiche: cosa sono?

 

Le microplastiche hanno una dimensione inferiore ai 5 millimetri. Le nanoplastiche sono ancora più piccole, con diametri inferiori ai 100 nanometri. Entrambe si formano dalla frammentazione di oggetti plastici o vengono rilasciate direttamente nei prodotti di uso quotidiano.

 

Si trovano in cosmetici, abbigliamento sintetico, imballaggi e persino nei farmaci. A causa della loro dimensione ridotta, possono essere inalate o ingerite facilmente.

 

Come entrano nel corpo umano?

 

Le micro e nanoplastiche possono entrare nel nostro organismo attraverso:

 

Cibo e acqua: Sono state trovate in pesci, crostacei, sale marino e persino nell’acqua potabile.

 

Aria: Le particelle più piccole possono essere inalate con la polvere.

 

Prodotti di consumo: Alcuni cosmetici e dentifrici contengono microplastiche.

 

 

Una volta entrate nel corpo, possono attraversare le membrane cellulari e raggiungere il sangue, gli organi e persino il cervello.

 

Effetti sulla salute

 

L’esposizione a micro e nanoplastiche solleva molte preoccupazioni. Studi recenti indicano possibili danni a diversi organi e sistemi.

 

Infiammazione e stress ossidativo

 

Le particelle di plastica possono causare infiammazione nei tessuti. Questo può portare a stress ossidativo, un processo che danneggia le cellule e accelera l’invecchiamento.

 

Disturbi neurologici

 

Uno studio condotto dall’Università del Nuovo Messico ha evidenziato un possibile legame tra microplastiche e problemi neurologici. I ricercatori, guidati dal professor Matthew Campen, suggeriscono che queste particelle possano raggiungere il cervello e interferire con il sistema nervoso.

 

Le micro e nanoplastiche potrebbero contribuire a malattie come il morbo di Alzheimer o il Parkinson. Tuttavia, servono ulteriori ricerche per confermare questi effetti.

 

Problemi cardiovascolari

 

Alcuni studi hanno trovato microplastiche nel sangue umano. Questo potrebbe aumentare il rischio di infarti e ictus. Inoltre, la plastica può contenere additivi chimici tossici che alterano il sistema endocrino.

 

Impatto ambientale e catena alimentare

 

Le micro e nanoplastiche non solo minacciano la salute umana, ma anche quella degli ecosistemi. Vengono ingerite da pesci e animali marini, accumulandosi lungo la catena alimentare. Alla fine, tornano nel nostro piatto.

 

Questo ciclo continua a ripetersi, aumentando l’esposizione a queste particelle nel tempo.

 

Come ridurre l’esposizione?

 

Anche se le micro e nanoplastiche sono ormai ovunque, è possibile limitare il contatto con alcune precauzioni:

 

Evitare contenitori in plastica: Preferire materiali alternativi come vetro e acciaio inox.

 

Limitare i cibi confezionati: Molti imballaggi rilasciano microplastiche.

 

Usare filtri per l’acqua: Alcuni filtri possono ridurre la presenza di particelle plastiche nell’acqua potabile.

 

Scegliere abbigliamento naturale: I tessuti sintetici rilasciano microplastiche durante il lavaggio.

 

 

Conclusione

 

L’aumento delle micro e nanoplastiche nell’ambiente è un problema serio. Le prime ricerche suggeriscono possibili effetti negativi sulla salute, soprattutto a livello neurologico.

 

È necessario approfondire gli studi per capire meglio i rischi. Nel frattempo, adottare comportamenti consapevoli può aiutare a ridurre l’esposizione.

 

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