25 Marzo 2025 14:05
Micro e nanoplastiche: possibili effetti sulla salute e disturbi neurologici
Le micro e nanoplastiche sono ormai ovunque.
Queste minuscole particelle derivano dalla degradazione della plastica e finiscono nell’aria, nell’acqua e nel cibo.
Il loro impatto sulla salute è ancora poco chiaro, ma le ricerche suggeriscono possibili rischi.
Micro e nanoplastiche: cosa sono?
Le microplastiche hanno una dimensione inferiore ai 5 millimetri. Le nanoplastiche sono ancora più piccole, con diametri inferiori ai 100 nanometri. Entrambe si formano dalla frammentazione di oggetti plastici o vengono rilasciate direttamente nei prodotti di uso quotidiano.
Si trovano in cosmetici, abbigliamento sintetico, imballaggi e persino nei farmaci. A causa della loro dimensione ridotta, possono essere inalate o ingerite facilmente.
Come entrano nel corpo umano?
Le micro e nanoplastiche possono entrare nel nostro organismo attraverso:
Cibo e acqua: Sono state trovate in pesci, crostacei, sale marino e persino nell’acqua potabile.
Aria: Le particelle più piccole possono essere inalate con la polvere.
Prodotti di consumo: Alcuni cosmetici e dentifrici contengono microplastiche.
Una volta entrate nel corpo, possono attraversare le membrane cellulari e raggiungere il sangue, gli organi e persino il cervello.
Effetti sulla salute
L’esposizione a micro e nanoplastiche solleva molte preoccupazioni. Studi recenti indicano possibili danni a diversi organi e sistemi.
Infiammazione e stress ossidativo
Le particelle di plastica possono causare infiammazione nei tessuti. Questo può portare a stress ossidativo, un processo che danneggia le cellule e accelera l’invecchiamento.
Disturbi neurologici
Uno studio condotto dall’Università del Nuovo Messico ha evidenziato un possibile legame tra microplastiche e problemi neurologici. I ricercatori, guidati dal professor Matthew Campen, suggeriscono che queste particelle possano raggiungere il cervello e interferire con il sistema nervoso.
Le micro e nanoplastiche potrebbero contribuire a malattie come il morbo di Alzheimer o il Parkinson. Tuttavia, servono ulteriori ricerche per confermare questi effetti.
Problemi cardiovascolari
Alcuni studi hanno trovato microplastiche nel sangue umano. Questo potrebbe aumentare il rischio di infarti e ictus. Inoltre, la plastica può contenere additivi chimici tossici che alterano il sistema endocrino.
Impatto ambientale e catena alimentare
Le micro e nanoplastiche non solo minacciano la salute umana, ma anche quella degli ecosistemi. Vengono ingerite da pesci e animali marini, accumulandosi lungo la catena alimentare. Alla fine, tornano nel nostro piatto.
Questo ciclo continua a ripetersi, aumentando l’esposizione a queste particelle nel tempo.
Come ridurre l’esposizione?
Anche se le micro e nanoplastiche sono ormai ovunque, è possibile limitare il contatto con alcune precauzioni:
Evitare contenitori in plastica: Preferire materiali alternativi come vetro e acciaio inox.
Limitare i cibi confezionati: Molti imballaggi rilasciano microplastiche.
Usare filtri per l’acqua: Alcuni filtri possono ridurre la presenza di particelle plastiche nell’acqua potabile.
Scegliere abbigliamento naturale: I tessuti sintetici rilasciano microplastiche durante il lavaggio.
Conclusione
L’aumento delle micro e nanoplastiche nell’ambiente è un problema serio. Le prime ricerche suggeriscono possibili effetti negativi sulla salute, soprattutto a livello neurologico.
È necessario approfondire gli studi per capire meglio i rischi. Nel frattempo, adottare comportamenti consapevoli può aiutare a ridurre l’esposizione.